Divieto di cellulari a scuola: le battaglie istituzionali in Europa

Divieto di cellulari a scuola: le battaglie istituzionali in Europa

In tutta Europa si diffondono i divieti di utilizzo dei cellulari nelle scuole. L'iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione per la dipendenza tecnologica.
Divieto di cellulari a scuola: le battaglie istituzionali in Europa

In tutta Europa si diffondono i divieti di utilizzo dei cellulari nelle scuole. L’iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione per la dipendenza tecnologica tra gli studenti, confermata anche dall’OMS che raccomanda limitazioni all’uso di dispositivi elettronici.

I risultati delle ricerche, in particolare lo studio PIRLS 2023/24, evidenziano un preoccupante calo nelle prestazioni scolastiche correlato all’uso eccessivo degli smartphone.

Il contesto europeo

In Europa, le normative riguardanti l’uso dei cellulari nelle aule scolastiche mostrano approcci significativamente diversi. La Francia ha adottato dal 2018 un divieto nazionale molto rigido, vietando l’utilizzo degli smartphone nelle scuole primarie e medie, con eccezioni limitate a scopi didattici o per studenti con disabilità.

Questa misura ha ricevuto ampio consenso da insegnanti e genitori, nonostante alcuni studenti lamentino la riduzione della propria autonomia.

In Danimarca, tra i primi paesi a muoversi su questo fronte, le autorità scolastiche hanno implementato restrizioni significative, mentre in Svezia prevale l’autonomia degli istituti, con molte scuole che hanno sviluppato politiche locali che spesso prevedono la consegna dei dispositivi all’ingresso e la restituzione a fine giornata.

L’applicazione di queste normative solleva però questioni pratiche e burocratiche comuni: chi deve vigilare sulle restrizioni? Come sanzionare gli istituti meno diligenti? Quale responsabilità spetta a dirigenti scolastici, docenti e famiglie?

La tendenza generale in Europa evidenzia un crescente interesse verso la regolamentazione, oscillando tra imposizioni dall’alto e soluzioni basate sull’autonomia locale.

Il caso del Regno Unito

Nel Regno Unito, la commissaria per l’infanzia Dame Rachel de Souza sostiene che il divieto degli smartphone dovrebbe spettare ai dirigenti scolastici anziché essere imposto nazionalmente. Un’indagine su 19.000 istituti rivela che il 90% delle scuole secondarie già limita l’uso dei telefoni.

De Souza evidenzia il ruolo cruciale dei genitori, esortandoli a sostenere le scuole e ricordando che devono “proteggere i figli e definire i limiti“, non esserne amici.

La situazione italiana

In Italia, la questione dell’uso dei cellulari nelle aule scolastiche presenta contorni più sfumati rispetto ad altri paesi europei. Il Ministero dell’Istruzione ha scelto di emanare linee guida che, pur scoraggiando l’utilizzo dei dispositivi mobili durante le lezioni, concedono ampia autonomia decisionale ai singoli istituti.

Particolarmente significativa è stata la circolare promossa nel 2023 dal ministro Giuseppe Valditara, che ha formalmente vietato l’uso dei telefoni in classe, ribadendo però il ruolo centrale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici nell’applicazione e nel rispetto di queste norme.

Questo approccio si avvicina al modello svedese, dove l’elevata autonomia scolastica ha portato numerosi istituti a sviluppare politiche locali per la gestione dei dispositivi elettronici, come la consegna obbligatoria dei telefoni all’ingresso e la restituzione a fine giornata scolastica.

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