L’anno scolastico ha inizio: il primo divieto ufficiale per gli alunni italiani
Ebbene si, l’anno scolastico 2024-2025 è ufficialmente iniziato e già moltissime scuole hanno messo in pratica le nuove “regole” imposte dal Ministero. Una di queste, che ha destato in parte molto scalpore, è il divieto di portare i cellulari a scuola.
Secondo la circolare pubblicata dal MIM ai dirigenti scolastici, gli studenti dalla scuola primaria alle scuole medie non potranno usare i cellulari durante le lezioni.
In merito a ciò, si sono espressi anche diversi alunni, proprio come uno studente di 18 anni, il quale ha dichiarato:
“Per me è corretto, però non come lo vorrebbero fare, cioè di vietarlo. Dovrebbe essere una cosa spontanea che venga dai ragazzi. Lo usavo di più quando ero in prima. Ora ho capito che usandolo durante le lezioni tendi a rimanere indietro”.
Queste sono le parole di un ragazzo, il quale frequenta il quinto anno dell’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” di Roma. Inoltre, anche un “quartino” ha riferito la sua opinione a proposito del divieto di portare i cellulari in classe:
“Dal momento che dopo i 18 anni la scuola non è più un obbligo, imporre ai maggiorenni questa cosa non penso sia utile, dato che non credo ci sia una distrazione della classe se io dovessi usare lo smartphone durante la lezione. Quando si è più piccoli credo che bisognerebbe più seguire visto l’obbligo scolastico, quindi non è del tutto negativo”.
Dati alla mano: l’utilizzo del cellulare da parte dei giovani in Italia
Sembra che l’età media dei bambini che utilizzano i cellulari e altri dispositivi elettronici si sia drasticamente abbassata negli ultimi anni. Infatti, in Italia i bambini tra i 6 e gli 11 anni utilizzano già i telefoni cellulari, sia di loro proprietà, sia dei genitori. Questo dato è sicuramente da prendere in considerazione, poiché la fascia di età appena citata è da ritenere “molto bassa”, soprattutto dagli esperti.
Inoltre, circa il 78% dei bambini con una età compresa tra gli 11 e i 13 anni usa costantemente Internet. Ciò dimostra che in Italia i ragazzini sono tendenzialmente “molto precoci” sull’uso dei dispositivi mobili, ma esiste un altro dato interessante: sebbene i bambini italiani siano considerati degli “smanettoni” del telefono, una volta aver raggiunto la maggiore età non dimostrano di avere competenze digitali avanzate e complete.
Ebbene, secondo alcune ricerche l’Italia risulta quart’ultima in UE per quanto concerne le conoscenze e competenze nel settore digitale.
Cosa comporta il “troppo” utilizzo dei cellulari per gli studenti?
Diversi esperti e ricercatori hanno evidenziato che usare notevolmente e costantemente il cellulare potrebbe portare a complicazioni fisiche e psicologiche determinanti, soprattutto per i giovani. Infatti, usare “troppo” i dispositivi mobili, bloccherebbe lo sviluppo cognitivo del bambino, non esortandolo a crescere adeguatamente dal punto di vista dialettico e mnemonico. Inoltre, usare troppo il telefono sembra che porti a deconcentrarsi più facilmente, una complicazione “distruttiva” soprattutto a scuola.
Ecco perché il Governo ha pensato ad un “piano strategico“, vietando l’uso dei dispositivi mobili nel contesto scolastico. In seguito, il MIM ha imposto questa misura per eliminare un altro spiacevole fenomeno, ossia quello del cyberbullismo, cresciuto drasticamente negli ultimi anni con lo sviluppo dei social e delle tecnologie avanzate.