In un istituto privato del Texas, l’Hamshire-Fannett Independent School District, un’insegnante è stata licenziata per aver scelto di far leggere in classe una trasposizione a fumetti del celebre Diario di Anna Frank. Il contenuto del libro non era stato approvato dal distretto scolastico.
“Anne Frank’s Diary: The Graphic Adaptation”
Il libro in questione, “Anne Frank’s Diary: The Graphic Adaptation”, è scritto da Ari Folman e illustrato da David Polonsky, figlio di un sopravvissuto all’Olocausto. Questa versione a fumetti contiene alcuni passaggi abbastanza espliciti, in cui Anna parla apertamente della sua pubertà e della sua sessualità, esplorando il proprio corpo, dettagli che molte versioni precedenti del libro avevano scelto di omettere e che invece sono stati inclusi nel fumetto firmato da Folman.
Le polemiche dei genitori
Sembra siano stati proprio questi contenuti espliciti a dare origine alle polemiche da parte dei genitori degli studenti, che hanno criticato il contenuto del libro sottolineando come non fosse appropriato per i loro figli. Le critiche includevano anche il fatto di “costringere” gli studenti a leggere tali passaggi in classi a voce alta, cosa ritenuta da molti inaccettabile. Uno dei genitori ha infatti dichiarato al Daily Mail: “È già grave che i ragazzi debbano comprarlo, ma lei li obbliga a leggerlo ad alta voce. Costringere una bambina a leggere di una persona che si tocca non mi sta bene”.
Il “Diario di Anna Frank” e altri episodi di censura
Il “Diario di Anna Frank” è ampiamente considerato un testo importante per l’educazione alla storia e all’etica, in questo caso le critiche sono state rivolte alla versione a fumetti scelta dalla docente, che conteneva passaggi più espliciti rispetto al testo classico. Questo caso, però, fa parte di una lunga serie di casi di censura nelle scuole americane. Negli ultimi anni, infatti, ci sono stati numerosi episodi in cui libri di letteratura classica, come “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde e “Lolita” di Vladimir Nabokov, sono stati banditi dalle scuole per contenuti considerati “inappropriati”. I sostenitori della censura si appellano al fatto di voler proteggere i bambini da contenuti che potrebbero risultare dannosi per la loro salute mentale o emotiva; i critici della censura, dall’altro lato, sostengono che sia una pericolosa forma di controllo sociale che limita la libertà di espressione e di pensiero.
L’equilibro tra libertà didattica e sensibilità
Questo episodio ha sollevato molti interrogativi sulla libertà didattica e sulla sensibilità culturale nell’educazione, evidenziando la delicatezza delle decisioni riguardanti i testi da utilizzare in classe. L’insegnate è stata inizialmente allontanata dall’istituto, ma poi, vista l’indignazione dei genitori, il consiglio di amministrazione ha deciso di licenziarla. Fatto che accende ancora una volta il dibattito sulla complessità della gestione dell’educazione e sulla necessità di trovare un equilibrio tra libertà di insegnamento e rispetto delle opinioni dei genitori e degli studenti.