La recente scoperta di una poesia inedita di Eugenio Montale, realizzata dalla giovane docente di letteratura italiana Ida Duretto presso l’Università di Kyoto, ha portato una nuova luce sul panorama della letteratura italiana. La poesia, datata 1975, è stata trovata in modo sorprendente sul retro di una traduzione di William Butler Yeats, aggiungendo un ulteriore strato di mistero e significato alla scoperta.
La poesia
“Pare che prima o poi
anzi prima che poi
sugli Aliscampi che splendono
tra Amalfi e Vietri si vedranno enormi
grattacieli e già sorge dalla cintola insù
l’intellighenzia, con suoi alti piati.
Ma saranno sprecati; grattare il cielo
è ciò che resta a chi non creda più
che un cielo esista.”
Eugenio Montale
L’annuncio ufficiale della scoperta è stato fatto alla fine di ottobre dalla prestigiosa Scuola Normale Superiore di Parigi, sottolineando l’importanza di questo ritrovamento nel contesto della ricerca letteraria. La poesia è emersa tra i documenti del celebre poeta conservati presso il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, gettando nuova luce sulla vasta opera di Montale.
La professoressa Duretto, impegnata nella preparazione di un commento agli “Altri versi” di Montale, ha individuato la poesia durante le sue ricerche approfondite. La dedica della poesia al dibattito ambientalista sull’Hotel Fuenti, un noto ecomostro degli anni ’70 situato a Vietri sul Mare, aggiunge un elemento di attualità e impegno sociale alla scoperta.
La pubblicazione della poesia è avvenuta nel terzo fascicolo dei “Quaderni montaliani” di novembre, evidenziando l’importanza di questa nuova aggiunta al corpus poetico di Montale. La tematica affrontata dalla poesia, l’impatto ambientale dell’Hotel Fuenti, sottolinea la sensibilità del poeta nei confronti delle questioni sociali e ambientali del suo tempo.
Nella prima versione del testo, è emerso il coinvolgimento di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, come figura chiave nel dibattito ambientalista legato all’Hotel Fuenti. La poesia rivela una critica articolata nei confronti di questo controverso edificio abusivo, e Montale, insieme ad altre figure di spicco dell’intellettualità dell’epoca come Italo Calvino e Indro Montanelli, già aveva espresso la sua opposizione a questa struttura.
In conclusione, la scoperta di questa poesia inedita di Montale arricchisce la comprensione della sua opera, offrendo uno sguardo più approfondito sulla sua partecipazione alle questioni sociali e ambientali della sua epoca. La figura di Montale si consolida ulteriormente come voce critica e impegnata nella letteratura italiana del Novecento.