Le “classi pollaio“, ovvero le aule scolastiche caratterizzate da un numero eccessivo di studenti rispetto alla capacità di accoglienza dell’ambiente, sono fortemente osteggiate dai docenti in quanto il numero di studenti supera la capacità ideale per garantire un apprendimento adeguato ed una buona interazione tra insegnanti e alunni. Purtroppo, la mancanza di risorse che permettano di adibire aule aggiuntive o assumere più insegnanti, l’aumento demografico e le politiche scolastiche, che non riescono a gestire adeguatamente la domanda di posti nelle scuole, influiscono sul loro numero, che non è così irrisorio. Una professoressa, esasperata dalla situazione, ha deciso di protestare contro questo fenomeno. Ma di farlo a modo suo.
Docente si traveste da gallina contro le classi pollaio
E così, ha adottato un metodo di protesta decisamente insolito ma altamente efficace per richiamare l’attenzione su quello che considera essere un problema urgente. Ha scelto di travestirsi da gallina e di passeggiare per la zona di Porta San Tomaso, sita nella zona nordorientale del centro di Treviso.
“Con classi sovraffollate, è difficile per gli insegnanti lavorare e per gli allievi imparare, specie se ci sono studenti stranieri con problemi linguistici o ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali“,
ha dichiarato la docente a La Tribuna di Treviso.
Le classi sovraffollate, secondo la professoressa e non solo lei, mettono a rischio la qualità dell’istruzione – rende difficile per gli insegnanti gestire le diverse esigenze degli studenti – e il benessere di questi ultimi. Non garantisce, in sostanza, un apprendimento efficace e personalizzato.
Ridurre il numero degli studenti di due unità
Attualmente, ogni livello scolastico ha dei limiti minimi e massimi di studenti per classe che spesso risultano insufficienti a gestire l’afflusso di studenti. La docente, ha avanzato una proposta che potrebbe risolvere la problematica: la sua idea si basa sulla riduzione del numero minimo di studenti per classe di due unità, consentendo così la formazione di classi più contenute.
In questo momento, nelle scuole dell’infanzia il range di studenti per classe varia tra 18 e 26 bambini, mentre per le scuole primarie il limite si pone tra 15 e 26. Per le scuole secondarie di primo grado, invece, è compreso tra 18 e 27 studenti, ma in alcuni casi può persino arrivare a 30. Le scuole secondarie di secondo grado presentano un minimo di 27 studenti e un massimo di 30. La proposta della professoressa punta a ridurre il numero minimo di studenti per classe di due nelle scuole di primo e secondo grado. Ciò significherebbe che ovunque, le classi sarebbero composte da un massimo di 16 ragazzi. A dare man forte alla donna, che vorrebbe portare la sua proposta sul piano nazionale, è già arrivata la firma dell’insegnante e poeta Giordano Caldato.
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