Tre famiglie denunciano la professoressa per maltrattamenti in classe, offese agli studenti e intimidazioni durante le interrogazioni.
La professoressa di una scuola media in provincia di Taranto è finita sotto processo per presunti maltrattamenti nei confronti di tre studenti. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2022 e le indagini sono partite in seguito alle denunce presentate dai genitori degli alunni dopo aver ascoltato gli agghiaccianti racconti dei figli. Il giudice delle udienze preliminari, Francesco Maccagnano, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Vittoria Petronella e ha rinviato a giudizio l’insegnante, che sarà difesa dall’avvocato Andrea Silvestre.
I comportamenti autoritari e le ripetute offese
Le famiglie dei tre studenti hanno descritto numerosi episodi relativi a comportamenti autoritari e offensivi da parte della docente che avrebbero influenzato negativamente non solo i loro figli, ma l’intera classe. Secondo quanto riportato dal Quotidiano di Puglia, in uno degli episodi segnalati, una ragazzina aveva confidato alla professoressa di sentirsi a disagio con lei; in risposta, la docente l’avrebbe definita “arida” e avrebbe promesso di interrompere ogni tipo di rapporto con lei. La situazione si sarebbe poi ulteriormente deteriorata, con l’insegnante che avrebbe minacciato tutti gli alunni di non riferire queste vicende ai genitori, altrimenti sarebbero seguite “denunce serie”.
Secondo quanto riportato dalle denunce dei genitori, l’insegnante avrebbe usato frasi umilianti come: “Oggi vi mortifico, oggi sono stronza, vi faccio vedere io come vi metto in soggezione”. Una delle ragazze prese di mira sarebbe anche stata oggetto di ulteriori insulti, come “chi ti credi di essere, non fare la cervellona, non capisci niente, sei una pappagalla, non colleghi la lingua al cervello”. Un altro studente sarebbe stato insultato pesantemente e definito “bambino autistico della strada” con “i voti gonfiati alle elementari”.
L’accusa sostiene anche che la professoressa avrebbe sottoposto alcuni alunni a interrogazioni con modalità intimidatorie, tra le quali “rispondere con gli occhi chiusi e in soli tre secondi, pena un voto insufficiente”.
Il processo è previsto per il prossimo novembre
I genitori degli alunni coinvolti si sono costituiti parte civile, con il supporto degli avvocati Antonio Liagi e Pasquale Corigliano. Il processo contro la docente avrà inizio il 6 novembre presso il Tribunale di Taranto.
Questa vicenda solleva importanti domande sul comportamento degli insegnanti e sulle condizioni all’interno delle scuole, dove gli studenti dovrebbero sentirsi protetti e rispettati. Se le accuse verranno confermate, si tratterà di un grave caso di abuso di potere da parte di un’insegnante.
L’attenzione è ora rivolta al processo, dove si spera che emerga la verità sui fatti denunciati. Il caso sottolinea l’importanza di un monitoraggio costante e di interventi tempestivi per prevenire abusi nelle istituzioni scolastiche: gli studenti hanno il diritto di ricevere un’istruzione in un ambiente sicuro e rispettoso e qualsiasi forma di maltrattamento deve essere fermamente condannata e punita.