Il problema dei ritardi degli stipendi per centinaia di insegnanti
Sebbene il periodo estivo debba essere un momento di pausa, benessere e serenità, per moltissimi insegnanti, invece, l’estate 2024 si è trasformata in un incubo. Le preoccupazioni per i docenti sono drasticamente aumentate nell’ultimo periodo, poiché diversi precari non hanno ancora ricevuto le retribuzioni dei mesi di maggio e giugno. Quali sono i motivi e cosa dice in merito il Governo italiano?
Le testimonianze degli insegnanti ancora “senza stipendio”
Centinaia di docenti hanno fatto sentire la loro voce e il loro dissenso al giornale Il Fatto Quotidiano, il quale ha pubblicato i commenti decisamente negativi per il caso dei mancati stipendi nelle ultime due mensilità. Per tutti i professori precari la situazione è drastica e non di certo sostenibile, soprattutto per coloro che devono badare a spese importanti come affitti, bollette, mutui e soprattutto pensare al mantenimento della famiglia.
Quale sarebbe, quindi, il motivo dei continui ritardi per il versamento degli stipendi? Ebbene secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito le motivazioni sarebbero legate alle modifiche delle procedure burocratiche in merito alle supplenze. Tutte le varianti avrebbero allungato in modo drastico sia le elaborazioni dei compensi mensili, sia peggiorato la situazione di “ritardo” generalizzata.
Le rassicurazioni del MIM
Nonostante le legittime e costanti lamentele da parte degli insegnanti per i mancati pagamenti mensili, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha cercato di “tranquillizzare gli animi” dichiarando:
“I pagamenti degli stipendi arretrati saranno effettuati con la prossima emissione, grazie anche allo stanziamento di risorse aggiuntive da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
Anche dopo queste rassicurazioni, i docenti però non hanno trovato pace, poiché il problema e il numero dei precari siano decisamente elementi troppo elevati e preoccupanti. Insomma, sembra che le istituzioni italiane non riescano a contenere il fenomeno e non siano in grado di gestire una situazione che dovrebbe essere risolta in breve tempo. Probabilmente si dovrebbero rivedere e “rivalutare” una serie di procedure legate alla burocrazia in ambito scolastico, un fattore che in Italia purtroppo è ancora da ottimizzare e velocizzare.