Dragør, piccole casette gialle, un antico villaggio di pescatori vicino all’aeroporto di Copenhagen sull’isola di Amager, può essere l’idea per uscire dalla città, e far una passeggiata sulla spiaggia o in quello che resta di un’antica foresta, prima di sedersi in un ristorante per un pasto a base di pesce.
Dragør, sull’isola di Amager, di fronte alle coste svedesi, è un “paesotto” di poco più di 13.000 abitanti, che prima della costruzione dell’aeroporto, e del ponte di Øresund, era conosciuta per le sue case gialle e strade in pavé. Romantico d’estate, quando i fiori ornano praticamente tutte le case del centro storico.
Un porto, due piccoli musei, uno dedicato alla tradizione marinaresca di Dragør, l’altro alle tradizioni contadine, importate sull’isola da migranti olandesi (qui fino al XIX c’era gente che parlava olandese), quello che resta di un’antica foresta, il mare con sullo sfondo il ponte per la Svezia, e alcuni mulini a vento, allineati sulla costa, poco fuori Dragør.
Ma sopratutto Dragør è vicina a Copehagen, 3o minuti con il bus della linea 350S (passa anche davanti la stazione centrale), e all’aeroporto, linea 35, che forse vale la pena cercare qui un hotel, per dormire sonni tranquilli. Magari al Dragor Strandhotel, che si affaccia sul porto.
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Foto Wikimedia Commmons, Ebua Libana, Michael Caroe, Purple Snail, Jonas Ranstam, Lars Plougman.