Grande successo per i seggi speciali con 8 studenti fuori sede su 10 che sono andati a votare. Le loro preferenze vanno a Avs e Pd.
Per la prima volta, gli studenti fuori sede hanno potuto votare senza dover per forza tornare nel loro comune di residenza. L’affluenza registrata l’8 e il 9 giugno per le Elezioni Europee premia l’istituzione di queste 91 sezioni speciali nei capoluoghi di provincia, che hanno visto un’affluenza record: più di 17.000 studenti su 21.650, equivalenti all’80,84% degli aventi diritto, si sono recati alle urne, rispondendo con entusiasmo a un’esigenza a lungo richiesta e sempre ignorata. La grande partecipazione al voto ha evidenziato l’importanza di facilitare l’accesso al voto per i giovani lontani dalle loro città di residenza per motivi di studio.
I risultati elettorali: trionfo di Alleanza Verdi e Sinistra
Il voto degli studenti fuori sede ha premiato le forze di centrosinistra, con l’Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) che ha ottenuto un incredibile 40,35% dei voti, seguita dal Partito Democratico (Pd) con il 25,47%, risultati che hanno contribuito in modo significativo ai voti ricevuti da entrambe le formazioni a livello nazionale. Dietro di loro si è classificata Azione-Siamo Europei, un terzo posto con il 10,21%, seguita dal Movimento 5 Stelle (M5S) al 7,84% e dagli Stati Uniti d’Europa con il 7,64%.
Risultati alquanti deludenti per le forze di governo che hanno raccolto percentuali molto basse tra gli studenti fuori sede, con Fratelli d’Italia (FdI) al 3,37% e Forza Italia al 2,33%; la Lega ha registrato una percentuale quasi irrisoria, pari allo 0,53%, ed è stata superata persino dal partito di Santoro che ha invece ottenuto l’1,73%.
L’affluenza nei capoluoghi e due casi singolari
L’affluenza più alta è stata registrata in capoluoghi di regione come Milano, Genova, Napoli, Torino, Trento, Trieste e Venezia, dove le percentuali hanno superato l’80%. Accanto a queste affluenze record, si sono registrati anche due casi davvero singolari: a Potenza e Aosta nelle 6 sezioni allestite per il voto degli studenti fuori sede non si è presentato nessuno degli aventi diritto.
Le preferenze dei giovani italiani
Secondo i sondaggi, il Pd è risultato il partito più votato (18%) tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, seguito dal Movimento 5 Stelle con il 17% e da Alleanza Verdi e Sinistra con il 16%; quarto posto per Fratelli d’Italia con il 14%.
L’Unione degli Universitari ha commentato i risultati sottolineando che gli studenti non si sentono rappresentati dalle forze di destra. “Il voto fuori sede ci restituisce un’indicazione chiara: gli studenti non si sentono rappresentati dalle destre e bocciano il Governo Meloni. Solo il 6,2% ha scelto un partito della maggioranza”. Per UDU, il Governo Meloni sta pagando la grande indifferenza che ha da sempre verso temi fondamentali come l’ambiente, la salute mentale, il genocidio in Palestina, il diritto allo studio e la tutela dei diritti civili e sociali. “La partecipazione al voto da parte degli studenti universitari resta comunque bassa: per questa ragione bisogna migliorare l’acceso al voto fuori sede e pubblicizzare meglio le modalità per esercitarlo, anche estendo la possibilità alle elezioni politiche. Ma è anche fondamentale incrementare gli sconti per il ritorno a casa”.