Una canzone di rassegnazione e addio, scelta come colonna sonora simbolica per il nuovo film di Paolo Sorrentino.
Il brano “Era già tutto previsto” di Riccardo Cocciante, scritto nel lontano 1975, è tornato sotto i riflettori come parte della colonna sonora del film “Parthenope” di Paolo Sorrentino, uscito nelle sale italiane lo scorso 24 ottobre. Con il suo tono struggente e riflessivo, questa canzone è il perfetto accompagnamento per le vicende di amore, nostalgia e disincanto che attraversa la storia della protagonista, Parthenope, il cui percorso si intreccia profondamente con l’anima della città di Napoli.
La narrazione si snoda dai primi anni Cinquanta fino a oggi e racconta la vita di una donna che rappresenta, per stessa ammissione di Sorrentino, l’essenza e le contraddizioni della città. “Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili” ha raccontato il regista, spiegando come la protagonista si muova tra momenti di felicità e dolore, mentre Napoli, con il suo fascino e la sua ferocia, fa da sfondo costante. In una scena particolarmente intensa, “Era già tutto previsto” scandisce la perdita di innocenza della protagonista, creando una fusione emotiva con il pubblico che risuona molto oltre la durata della canzone.
Il testo di Era già tutto previsto
Era già tutto previsto
Fin da quando tu ballando
Mi hai baciato di nascosto
Mentre lui che non guardava
Agli amici raccontava
Delle cose che sai dire
Delle cose che sai fare
Nei momenti dell’amore
Mentre ti stringevo forte
E tu mi dicevi piano
“Io non lo amo, non lo amo”
Era già tutto previsto
Fino al punto che sapevo
Che oggi tu mi avresti detto
Quelle cose che mi dici
Che non siamo più felici
Che io sono troppo buono
Che per te ci vuole un uomo
Che ti sappia soddisfare
Che non ti basta solo dare
Ma vorresti anche avere nell’amore
Ma quale amore?
Era già tutto previsto
Anche l’uomo che sceglievi
E il sorriso che gli fai
Mentre ti sta portando via
Ho previsto che sarei
Restato solo in casa mia
E mi butto sopra il letto
E mi abbraccio il tuo cuscino
Non ho saputo prevedere
Solo che però adesso io
Vorrei morire
La storia dietro “Era già tutto previsto”: il racconto di un amore destinato a finire
“Era già tutto previsto” racconta la fine di un amore già segnato dal destino. Con un testo diretto e struggente, il protagonista parla di una storia che sembra essere nata con i segni di un inevitabile addio. La canzone si apre con l’immagine di un bacio clandestino, un momento che rivela una realtà già precaria: lei bacia il protagonista di nascosto mentre il suo compagno, poco lontano, si vanta di lei. Da questa partenza, il brano si sviluppa attorno a una serie di eventi dolorosamente premonitori, in cui il protagonista sente che, prima o poi, lei lo avrebbe lasciato e che persino le sue parole di addio erano prevedibili.
Tra le frasi più incisive del brano ci sono “che io sono troppo buono” e “che per te ci vuole un uomo che ti sappia soddisfare”. Sono parole che esprimono una doppia consapevolezza: da una parte l’accettazione del proprio limite, dall’altra la conferma di non poter essere l’uomo giusto per lei. Il protagonista sembra sospeso in una condizione di rassegnazione mista a critica sottile, consapevole della frattura tra i suoi sentimenti e le aspettative della sua amata.
Il brano prosegue con un crescendo di disperazione e culmina con un’insostenibile solitudine. Perché la separazione, nonostante fosse stata intuita, colpisce il protagonista nel profondo, lasciandolo a stringere il cuscino di lei, ormai rimasto solo in una casa vuota. Nel testo di Cocciante, questo momento trova il suo apice nella confessione finale: “Non ho saputo prevedere solo che però adesso io vorrei morire.” Questa chiusura amara è lo specchio di una sofferenza che il protagonista non avrebbe mai potuto immaginare.
La scelta di questo brano da parte di Sorrentino rispecchia il senso circolare del tempo, tipico della sua visione cinematografica. In “Parthenope,” “Era già tutto previsto” accompagna e riavvolge la storia, evocando la coesistenza di giovinezza e vecchiaia, di bellezza e dolore. Questa fusione perfetta tra musica e narrazione amplifica l’impatto emotivo del film, con una canzone che diventa una sorta di manifesto di rassegnazione e impotenza, perfettamente intonata alla poetica malinconica del regista.