Un’indagine realizzata dall’Istituto Freud di Milano, intitolata “Dare un senso all’Esame di Stato”, ha fatto emergere un chiaro desiderio di cambiamento tra gli studenti italiani. A partecipare al focus sono stati più di mille ragazzi iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori. Sono stati chiamati in causa per esprimere un giudizio di merito all’Esame di Stato, e di seguito approfondiamo cosa è venuto fuori.
Gli studenti italiani bocciano l’esame di Maturità
A venire fuori, come anticipato, è stata l’esigenza di un cambiamento significativo della maturità, almeno come è concepita oggi. La richiesta principale emersa da questo studio è stata quella di rendere l’esame di stato più legato al percorso universitario che gli studenti intendono intraprendere. Il giudizio espresso nei confronti della maturità, per la maggioranza degli intervistati, è stato piuttosto critico. In molti lo reputano inutile, almeno per come è attualmente strutturato. Gli studenti sostengono, infatti, che dovrebbe essere introdotta una prova personalizzata che consenta l’accesso diretto alla Facoltà universitaria prescelta, evitando così gli attuali test di ingresso.
Contrariamente a quanto avviene adesso, ovvero un esame fine a se stesso, privo di una reale utilità nella definizione del loro futuro accademico. In base alle opinioni raccolte tra le ragazze e i ragazzi, la maggioranza di loro ritiene che l’attuale valutazione derivante dalla maturità sia troppo influenzata dai voti del triennio finale della scuola superiore. Ciò rende le Commissioni esaminatrici quasi inutili, in quanto confermano semplicemente una valutazione data nel corso di tre anni di studio.
La maturità dovrebbe subire una riforma radicale
Secondo l’Istituto Freud, quindi, la maturità dovrebbe subire una riforma radicale per diventare un passaggio concreto e significativo verso il proseguimento degli studi universitari. Diverse sono state le proposte avanzate in merito, ad esempio quella che riguarda la sostituzione delle tradizionali prove scritte con una prova al computer personalizzata per ogni indirizzo di studi. Questo nuovo tipo di esame potrebbe essere utilizzato come criterio di ammissione alla facoltà prescelta.
L’importanza di questa riforma andrebbe oltre il miglioramento del sistema educativo. Servirebbe anche a limitarne i costi, piuttosto esosi. Attualmente, la cifra necessaria per organizzare l’esame di maturità ammonta a circa 150 milioni di euro all’anno. Secondo il direttore dell’Istituto Freud, Daniele Nappo, questi fondi potrebbero essere destinati in modo più utile per la scuola, poiché l’esame è considerato una prova superficiale da quasi tutte le università italiane. Queste ultime, infatti, non si avvalgono del risultato dell’esame di stato per l’accesso ai corsi di laurea, ma usano dei test autonomi volti a valutare abilità diverse rispetto a quelle richieste per il diploma che si è conseguito.
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