"Escape Rooms" utilizzate per la didattica: una delle nuove frontiere secondo le Neuroscienze - Studentville

"Escape Rooms" utilizzate per la didattica: una delle nuove frontiere secondo le Neuroscienze

Che cosa rende interattiva e didattica l'esperienza di una Escape Room? Che cosa dicono gli scienziati e l'approccio pedagogico al nuovo "gioco interdisciplinare".

Tecnologia ed Escape Room: un nuovo modo per formare i giovani?

Le ultime generazioni dei ragazzi sono “immersi” ormai totalmente in un mondo iper tecnologico, in cui è necessario saper utilizzare e comprendere qualsiasi forma di dispositivo. Sempre più ricercatori e professionisti di molteplici settori reputano che sia quasi “necessario” inserire le nuove tecnologie nella didattica dei ragazzi, con l’intento di sviluppare e migliorare l’intero panorama educativo del Paese.

Molti si pongono, in merito, un quesito: è possibile introdurre nuove modalità di apprendimento più stimolanti utilizzando le tecnologie, il gioco e l’interattività?

Ebbene, sembra che per le Neuroscienze sia possibile. In un futuro sarà possibile per gli studenti imparare grazie a strategie e mezzi più immersivi, associando didattica, tecnologia e gioco. Probabilmente uno degli strumenti più “atipici” e interessanti per insegnare e stimolare i ragazzi è l‘Escape Room.

Perché le Escape Rooms possono diventare importanti mezzi didattici?

Il gioco è stato da sempre considerato un ottimo mezzo per comunicare e insegnare ai bambini e ai ragazzi. Per questo, oggigiorno uno degli “strumenti” considerati più opportuni dalle Neuroscienze è proprio l’Escape Room. In questo ambito è possibile inserire nuove tecnologie, come il “metaverso“, dispositivi che stimolano i cinque sensi e altre tecnologie avanzate volte a migliorare l’esperienza diretta delle persone.

Oggi in diverse parti del mondo, l’uso delle Escape Rooms è molto apprezzato e sempre più uomini e donne di diverse età decidono di fare almeno un’esperienza in questo contesto. Ci sono, inoltre, delle scuole sperimentali in cui le Escape Rooms sono previste, soprattutto nelle aree asiatiche, riuscendo a “conquistare umanamente” diversi educatori e insegnanti. Insomma, sembra che il gioco delle Escape Rooms sia ormai diventato un vero e proprio fenomeno globale, che sicuramente dovrebbe essere preso in considerazione da tutti.

L’Escape Room nel settore dell’Edutainment e nel “Gamification”

L’esperienza ludica delle Escape Rooms può essere perfettamente inserita sia nell’ambito didattico dell’Edutainment, sia nel settore della Gamification. I ragazzi che entrano in una Escape Room hanno la possibilità di intrattenersi e concepire delle strategie specifiche per risolvere i casi, stimolando la logica e la memoria. Inoltre, questo gioco permette di divertirsi con dispositivi e tecnologie all’avanguardia, divenendo quasi un vero e proprio “videogioco reale” in base all’esperienza. Ciò rende le Escape Rooms dei perfetti strumenti immersivi, esortando i ragazzi a sviluppare un pensiero critico e strategico, lavorando inoltre in un team.

Molti pedagogisti reputano, infatti, le Escape Rooms come dei perfetti mezzi pedagogici per rendere “l’apprendimento attivo”, mettendo al centro la formazione degli studenti. Tale approccio è perfettamente in linea con il pensiero costruttivista di Lev Vygoskij, il quale riteneva che tali strategie potessero stimolare i ragazzi a collaborare tra loro per costruire esperienze e conoscenze in diversi ambiti.

Infatti, in una Escape Room occorre risolvere enigmi in un gruppo in un tempo specifico, cercando di trovare la soluzione migliore. Infine, secondo gli neuroscienziati, questo strumento ludico permette di coinvolgere emotivamente l’individuo, sviluppando la creatività e le molteplici capacità relazionali in determinate condizioni.

E’ bene anche evidenziare che le Escape Rooms hanno delle caratteristiche interdisciplinari e ciò rende l’esperienza ludica unica nel suo genere, adatta a tutte le età.

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