I recenti femminicidi di Ilaria Sola e Sara Campanella, entrambe giovani di 22 anni, hanno riacceso il dibattito sulla violenza di genere in Italia. Questi tragici eventi evidenziano come, nonostante le norme esistenti, persista una cultura del possesso e della sopraffazione.
Di fronte all’ennesima manifestazione di violenza, emerge con forza la necessità di interventi preventivi attraverso l’educazione all’affettività e alle differenze, strumento fondamentale per sradicare stereotipi dannosi e promuovere relazioni basate sul rispetto reciproco.
Le dichiarazioni di Elly Schlein
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha espresso sgomento per i recenti femminicidi, in particolare quello di Sara Campanella e della studentessa Ilaria Sola. “Siamo sconvolti di fronte all’ennesimo, efferato femminicidio”, ha dichiarato Schlein, sottolineando come le istituzioni debbano intensificare gli sforzi contro la violenza di genere.
La leader dem ha evidenziato che “non c’è nessun arretramento nella cultura del possesso maschile” e che non sia sufficiente la repressione senza un’adeguata prevenzione. Schlein propone quindi di “rendere obbligatoria l’educazione all’affettività e alle differenze in tutti i cicli scolastici”, ritenendola fondamentale per sradicare “quell’idea patriarcale e criminale di un diritto al possesso sul corpo e la vita delle donne”.
Il contributo del Movimento 5 Stelle
Anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno espresso una posizione chiara sulla questione, evidenziando come alla base dei femminicidi persista una società ancora dominata dalla cultura patriarcale.
Le rappresentanti pentastellate nella Commissione bicamerale sul femminicidio hanno sottolineato l’urgenza di introdurre un’educazione affettiva e sessuale fin dai primi anni scolastici. Secondo il M5S, è fondamentale che le donne possano sentirsi libere di dire “no” o “basta”, ma è altrettanto importante che gli uomini sappiano riconoscere quando i loro atteggiamenti diventano morbosi o tossici.
La lezione di Gino Cecchettin
Durante una lezione di Educazione Civica dedicata alla violenza di genere, Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, ha condiviso importanti riflessioni emerse dalla sua dolorosa esperienza personale. “Da questa vicenda ho imparato che il tempo è prezioso e che dobbiamo focalizzarci sulle cose importanti”, ha affermato, sottolineando come l’amore rappresenti la soluzione contro rancore e vendetta.
Cecchettin ha evidenziato la necessità di maggiore dialogo tra genitori e figli, invitando gli studenti a non dare tutto per scontato e a imparare ad affrontare i “no”. Ha inoltre messo in luce come la persistenza di stereotipi di genere alimenti la cultura patriarcale, incoraggiando i giovani a essere autentici: “Non tollerate forme di restrizione della libertà. Chiedetevi qual è la vostra idea di amore e partite da questo”.