Dedicare le più famose poesie d’autore per la Festa della mamma è tra i pensieri più carini che possiate farle. Certo, nessuna parola può davvero racchiudere tutto l’amore che si prova per una madre, ma questi versi dei poeti famosi si avvicinano molto. Se state cercando qualcosa di brillante da scrivere sul biglietto di auguri quest’anno, o state semplicemente cercando delle citazioni che vi ispirino, vi consigliamo di leggere le poesie per la mamma che abbiamo raccolto sotto. Sono brevi ma dense di significato, pronte a fare breccia nel suo cuore.
Festa della mamma 2024: poesie da dedicare
Come fare a definire in poche frasi l’intenso, ineguagliabile e strepitoso rapporto che si ha con la propria madre? È un compito arduo, è vero, e mai come in questo caso i poeti possono venire in nostro soccorso. Se quindi sei in cerca di una dedica per la Festa della Mamma che sia davvero speciale, scegli una delle poesie che abbiamo selezionato per te!
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“La madre”, di Victor Hugo
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.
“La madre”, di Giuseppe Ungaretti
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
“A mia madre”, di Eugenio Montale
Ora che il coro delle coturnici
ti blandisce nel sonno eterno, rotta
felice schiera in fuga verso i clivi
vendemmiati del Mesco, or che la lotta
dei viventi più infuria, se tu cedi
come un’ombra la spoglia
(e non è un’ombra,
o gentile, non è ciò che tu credi)
chi ti proteggerà? La strada sgombra
non è una via, solo due mani, un volto,
quelle mani, quel volto, il gesto d’una
vita che non è un’altra ma se stessa,
solo questo ti pone nell’eliso
folto d’anime e voci in cui tu vivi;
e la domanda che tu lasci è anch’essa
un gesto tuo, all’ombra delle croci.
“Preghiera alla madre”, Umberto Saba
Vi è un nome soave in tutte le
o lingue, venerato fra tutte le genti.
il primo a che suona sul labbro
del bambino con lo svegliarsi
della coscienza. l’ultimo che mormora
il giovinetto in faccia alla morte;
un nome che l’uomo maturo e il vecchio
invocano ancora, con tenerezza
di fanciulli, nelle ore solenni della vita,
anche molti anni dopo che non è più
sulla terra chi lo portava; un nome
che pare abbia in sé una virtù misteriosa
di ricondurre al bene. di consolare e
di proteggere. un nome con cui si dice
quanto c’è di più dolce. di più forte.
di più sacro all’anima umana.
la madre.
“Vergine madre, figlia del tuo figlio”, Dante Alighieri
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.
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