Quando vieni bocciato, spesso e volentieri te la prendi con il o la professoressa con il o la quale non hai legato particolarmente e nella materia del o della quale non andavi proprio benissimo. Probabilmente la colpa non è neanche sua, ma colleghi al docente in questione la causa della tua bocciatura. Alla fine è un comportamento, se non giusto, perlomeno comprensibile. Discorso diverso è, invece, quando a insultare il o la docente è tuo padre, e non lo fa neanche in maniera così velata. La premessa per raccontarvi un episodio di cronaca alquanto singolare.
Figlio bocciato, padre scrive insulti contro l’insegnante
Ebbene sì, perché a seguito della bocciatura del figlio, il padre di quest’ultimo ha riempito i muri della città con una serie di insulti diretti all’insegnante. Insulti pesanti, alcuni a sfondo sessuale, indirizzati alla professoressa a suo dire responsabile di aver respinto il figlio. I fatti risalgono al 2019, ma sono stati resi noti oggi in concomitanza con l’inizio del processo a carico del padre del giovane studente, accusato di diffamazione aggravata e danneggiamenti.
Siamo ad Arezzo. Tre anni fa, uno studente viene bocciato. Il padre, che non la prende affatto bene, inizia a scrivere sui muri della città frasi oscene nei confronti della professoressa di matematica del figlio. Non stiamo parlando di un episodio isolato. L’uomo avrebbe scritto, in tutto, una sessantina di scritte creando una sorta di gioco di parole con il cognome della professoressa in questione. Naturalmente un comportamento del genere non è per nulla passato inosservato, portando gli uomini della Digos della polizia di Arezzo a mettersi sulle tracce dell’uomo, identificandolo come responsabile di tale episodio. All’epoca dei fatti, il marito della professoressa aveva cercato di cancellare, da quegli insulti scritti sui muri, almeno il cognome della moglie, per preservarne sia la privacy che l’onorabilità.
Il processo a carico del padre del ragazzo bocciato
Fortunatamente, le indagini hanno portato subito al padre del ragazzo bocciato. L’uomo, un 57enne di Arezzo, avrebbe subito consegnato il pennello con il quale aveva scritto gli insulti verso la donna agli agenti. E dire che l’uomo ha preferito imputare la bocciatura del figlio alla professoressa quando la materia insegnata da quest’ultima non era che una delle tre nelle quali lo studente aveva ottenuto delle insufficienze nell’anno scolastico di riferimento, il 2018/19.
Il ragazzo, a giugno di quell’anno avrebbe dovuto recuperare tre materie. Ma probabilmente non ha avuto così tanta voglia di studiare per farlo, e difatti il suo anno scolastico si è concluso con una bella bocciatura. Il padre, però, anziché prendersela con lui, ha preferito riversare tutto il suo astio nei confronti della prof. Accusandola di essere lei stessa la causa dei problemi scolastici del figlio e concludendo la lite dicendole «te la faccio pagare». Adesso, però, a pagare sarà lui.
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