Franca Valeri: la storia
Franca Valeri, scomparsa il 9 luglio 2020 a 100 anni, è stata attrice, sceneggiatrice e drammaturga italiana, di teatro e di cinema, conosciuta per la sua lunga carriera di interprete caratterista. Ha debuttato a teatro, poi l’esordio nel mondo del cinema è negli anni Cinquanta, diretta da Federico Fellini nel film “Luci del varietà”. La sua carriera sul grande schermo continua fino all’inizio degli anni Ottanta, alla quale coniuga anche molte apparizioni in tv. Dopo una pausa lunga 10 anni torna negli anni Novanta e da lì non si ferma mai.
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Franca Valeri: 7 frasi celebri
Ma quali sono le frasi più famose di Franca Valeri che passeranno alla storia? Noi ne abbiamo scelte 7!
- Per me la tristezza non esiste. È solo una pausa per riprender fiato tra una battuta e l’altra. Serve a riordinare le idee, come un sorso di whisky per l’alcolista o la rosa dal gambo lungo per una signora ancien régime
- Cosa significa la parola triste non l’ha scoperto nemmeno Valery, il mio poeta preferito quando, tanti anni fa, mi impadronii del suo cognome per nascondere Norsa, il mio cognome che, agli inizi, mi regalò il flop più tragico della mia carriera, Caterina di Dio, una tragedia scritta dal ventenne Giovanni Testori che, bontà sua, ahimé col mio pieno consenso mi scambiò per un’attrice drammatica.
- Ho sempre avuto una grande facoltà di far ridere. Anche da piccola al tavolo da pranzo ero istintivamente pungente. Negli anni ho saputo sfruttare il mio senso dell’ironia. E preferisco essere un’umorista piuttosto che una piagnona.
- Lo snobismo è imperituro. Purtroppo di veri snob ce ne sono sempre meno. Vivono nascosti e vanno ricercati tra gli intellettuali più puri. Una volta erano le persone moderne, ma oggi la mondanità è un ricettacolo di volgarità, una pagliacciata.
- L’uomo che ho amato di più nella vita è un signore che non mi ha fatto la corte ma non per colpa sua. Era nato qualche secolo prima di me. Si chiamava Rabelais, l’autore di Gargantua e Pantagruel che oltretutto, disdetta, era pure un frate!
- Ho sempre sfruttato il mio senso dell’umorismo, la mia ironia, la mia passione per osservare e scrivere del mondo che mi circonda.
- La maleducazione è arrivata molto in alto. La nostra freddezza li ha lasciati lavorare. Adesso la ribellione spetta a noi. Non si era mai visto nella storia: la rivoluzione degli educati.