La Gen AI è usata sul lavoro dal 16% della GenZ - Studentville

La Gen AI è usata sul lavoro dal 16% della GenZ e dall’11% dei Millennial

Dall'indagine "GenZ e Millennial Survey" condotta da Deloitte sono emerse le aspettative, in ambito di lavoro e non solo, di più di 22000 giovani.

GenZ e Millennial Survey, l’indagine di Deloitte

GenZ e Millennial Survey”, il sondaggio realizzato a livello globale da Deloitte con lo scopo di indagare le esperienze e le aspettative di oltre 14.000 membri della Generazione Z e più di 8.000 Millennial provenienti da 44 paesi in tutto il mondo, è giunta alla sua tredicesima edizione. Come, i giovani appartenenti a queste fasce di età, percepiscono il lavoro e le loro prospettive future? Tra le novità dell’edizione 2024, il sondaggio indaga anche le posizioni riguardo il tema dell’intelligenza artificiale (AI). Tema che viene trattato per la prima volta e che ci restituisce un quadro piuttosto dettagliato di come i giovani percepiscano il potenziale dell’AI applicato nel contesto del mondo del lavoro. Vediamo cosa è emerso.

I benefici dell’AI secondo i giovani

Il primo dato a emergere è che la Gen AI (ovvero l’Intelligenza Artificiale generativa) è utilizzata sul lavoro dal 16% della GenZ e dall’11% dei Millennial. Meno della metà dei partecipanti pensa, però, che il proprio datore di lavoro li stia formando adeguatamente a riguardo. Sebbene l’AI sia ancora poco sfruttata nel settore lavorativo, secondo molti giovani potrebbe apportare indiscussi benefici.

Ad esempio, potrebbe influire sul miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e personale (con tutti i risvolti positivi che questo comporta, dalla riduzione dello stress, all’aumento della soddisfazione e della produttività, dal miglioramento della salute mentale e fisica, a quello delle relazioni personali). “Liberare tempo che si può usare per lavori più creativi e strategici” secondo il 47% della GenZ e il 40% dei Millennial.

Ma questo non può avvenire senza una adeguata preparazione. A dirlo è l’80% degli appartenenti alla Gen Z che sono stati intervistati e l’84% dei Millennial. E’ necessario che l’intelligenza artificiale venga implementata ed utilizzata in modo etico. E che i lavoratori ricevano una formazione adeguata. Ma non è tutto rose e fiori, perché il 55% della GenZ e il 52% dei Millennial pensa che la GenAI potrebbe comportare “l’eliminazione di posti di lavoro”.

L’incertezza sulla situazione economica del proprio Paese

Appurato cosa è emerso in fatto di AI, l’indagine ha toccato anche altri temi. Come quello economico, che sembra spaventare i giovani in quanto motivo di incertezza. Sembra emergere una sorta di flebile rassegnazione sulla condizione economica del proprio paese. Poco meno di un terzo degli intervistati crede che quella del paese in cui vive possa migliorare nel corso del prossimo anno.

Per quanto riguarda le prospettive finanziarie personali c’è più fiducia rispetto ad un miglioramento delle proprie: lo attende il 31% della GenZ e il 20% dei Millennial. A preoccupare maggiormente sia la GenZ che i Millennial è il costo della vita.

Sostenibilità ambientale e salute mentale

Nonostante le incertezze economiche appena descritte, oltre la metà dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di ritenere che sia possibile portare avanti un cambiamento mettendo il proprio impegno all’interno delle proprie organizzazioni. Il desiderio di influenzare il mondo del lavoro si manifesta concretamente in diverse aree. In quello della sostenibilità ambientale, ad esempio, dove è emerso come il 54% dei partecipanti abbia esercitato pressioni sui datori di lavoro, insieme ai colleghi, per l’adozione di misure concrete contro il cambiamento climatico. Il 25% ha deciso, invece, di interrompere i rapporti di lavoro avviati con aziende che non rispettavano pratiche sostenibili.

Un altro aspetto particolarmente importante per i giovani è la salute mentale. Sebbene oltre la metà dei datori di lavoro dei rispondenti abbia dimostrato un serio impegno verso il benessere psicologico dei propri dipendenti, circa il 30% dei giovani teme ancora di essere stigmatizzato o discriminato a causa di questioni legate al proprio benessere psichico.

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