Generazione Z e università: da un sondaggio le richieste dei giovani d’oggi - Studentville

Generazione Z e università: da un sondaggio le richieste dei giovani d’oggi

Dai risultati di un’indagine condotta tra i giovani dai 18 ai 29 anni sono emerse le richieste della generazione Z nei confronti dell'istruzione superiore italiana.
Generazione Z e università: da un sondaggio le richieste dei giovani d’oggi

Un sondaggio recentemente condotto su un campione di mille giovani compreso tra i 18 e i 24 anni, insieme a un altro gruppo altrettanto numeroso di età superiore ai 29 anni, ha portato alla luce numerosi punti che la cosiddetta “generazione Z” vorrebbe dall’istruzione superiore, tra più opzioni formative, maggiore supporto per gli studenti fuori sede e infrastrutture più moderne.

L’indagine demoscopica condotta da Lab 21.01

Realizzata dall’Istituto Lab 21.01, l’indagine demoscopica è stata condotta su input del Codau, un’organizzazione che riunisce i direttori generali di 94 università italiane, sia private che statali, ora a Napoli per il suo XX convegno annuale. Il sondaggio è stato condotto parallelamente su due campioni: 1.000 interviste complete per il target “generazione Z” e altre 1.000 per un gruppo di giovani italiani over 29. È emerso che le aspirazioni e le richieste della generazione Z non sono drasticamente diverse da quelle delle generazioni precedenti. I primi cinque punti emersi riguardano infatti: una gamma più ampia di opzioni formative in linea con le nuove richieste del mercato di lavoro (30,7%), maggiore sostegno per gli studenti fuori sede o in difficoltà economiche (28,3%), la possibilità di seguire le lezioni sia in presenza che online (26,7%), infrastrutture universitarie più moderne, soprattutto dal punto di vista tecnologico (24,4%), una maggiore connessione tra università e mondo aziendale, in particolare attraverso un aumento delle opportunità di stage e tirocini (24,2%).

Per quanto concerne i punti di forza e di debolezza del sistema universitario, gli intervistati non hanno molti dubbi: tra i punti di forza vi sono l’orientamento personalizzato e la stretta interazione tra studenti e professori, mentre tra le debolezze sono citate le tasse elevate e la percezione di una grave carenza nel ricambio generazionale dei corpi docente.

La fiducia nel futuro e la scelta dell’università

Il sondaggio rivela anche che la generazione Z ha una maggiore fiducia nel futuro rispetto al resto della popolazione (45,3% contro il 36,6%) che viene però bilanciato da una minore consapevolezza del proprio ruolo nel migliorare il Paese (50,4% rispetto al 70,6% di media).

Quando si tratta di scegliere un’università, oltre il 52,9% dei giovani ritiene che il ruolo principale degli atenei sia formare e istruire gli studenti, seguito dalla ricerca (25,3%). La decisione sull’ateneo in cui iscriversi si basa principalmente sull’offerta formativa (35,7%) e sulla sua reputazione in merito all’istituzione accademica (30,2%). Favorisce la scelta anche la possibilità di completare un percorso di studi triennale e magistrale seguito da un master all’interno della stessa università.

Il commento del Presidente Codau Alberto Scuttari

Il presidente del Codau e dg dell’università di Padova Alberto Scuttari ha così commentato i dati: “Il futuro dell’università italiana si gioca principalmente su tre fattori: l’impatto sulle iscrizioni della decrescita della natalità, la percentuale di studenti che sceglie un percorso universitario dopo la scuola superiore e la mobilità degli studenti fra le regioni italiane e con l’estero. Tali condizioni aumentano la competizione fra gli atenei e rimettono al centro le esigenze degli studenti”. Il XX Convegno Nazionale del Codau a Napoli è stato per questo strettamente legato ai temi dell’impatto sociale delle università e delle aspettative della generazione Z.

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