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La GenZ si schiera contro i social: non vorrebbe che i propri figli utilizzino gli smartphone

Il 45% degli intervistati ha affermato che non permetterebbe ai propri figli di avere uno smartphone prima di aver raggiunto almeno 14 anni.
La GenZ si schiera contro i social: non vorrebbe che i propri figli utilizzino gli smartphone

La generazione Z contro i social

Sta sollevando parecchie riflessioni l’articolo “Gen Z has regrets” pubblicato qualche giorno fa sul New York Times. Articolo che mostra una certa preoccupazione da parte dei nati tra la fine del 1990 e la prima decade del 2000 (e, quindi, tra chi ha attualmente tra i 18 e i 25-27 anni), relativamente ai social. Cresciuti in un’epoca di rapida digitalizzazione, i giovani della Gen Z hanno ben presto integrato nella propria quotidianità Tik Tok, Instagram & Co. facendone largo uso. Ma, a quanto pare, ne hanno anche compreso la “pericolosità” sotto i diversi punti di vista e, per questo, si sono schierati contro di essi. Addirittura, la metà di essi non vorrebbe che i propri figli li utilizzino.

La doppia faccia dei social media

Ebbene sì, perché se da un lato hanno rivoluzionato la comunicazione, hanno permesso e permettono tutt’oggi di condividere istantaneamente una miriade di informazioni e di rafforzare i legami anche al di là delle barriere geografiche, dall’altro i social media – è oramai comprovato da numerosi studi effettuati in merito – esercitano un effetto negativo sulla salute mentale, portano all’isolamento sociale e alla disinformazione. Molti studi segnalano un aumento dell’ansia e della depressione, soprattutto tra i giovani. Ed è probabilmente per questo che la Gen Z sta adottando un approccio sempre più critico. Un sondaggio effettuato in merito a livello nazionale su 1.006 adulti della Gen Z ha fatto emergere le abitudini di utilizzo dei social e le opinioni sugli effetti che esercitano su di essi. Ma non solo: ecco cosa è venuto fuori.

I dati emersi dal sondaggio sull’uso dei social da parte della Gen Z

Iniziamo dal tempo, ovvero dal numero di ore trascorse sui social media da parte dei giovani di età compresa tra 18 e 27 anni. Oltre il 60 % del campione ha affermato di usarli almeno quattro ore al giorno; il 23 % di trascorrere su TikTok, Instagram & Co. sette o più ore al giorno. Il 60 % degli intervistati ha dichiarato di essere consapevole dei danni correlati al loro uso, mentre il 32 considera positivo il loro impatto. Il 52% ha dichiarato di aver tratto giovamento dai social (contro il 29 che, invece, ha riconosciuto di esserne stato danneggiato in prima persona, in maniera particolare donne e persone LGBTQ rispetto agli uomini).

Anche se in molti hanno dichiarato di aver ricevuto più benefici che danni, ciò che è emerso è che la distribuzione non regolamentata di un prodotto come i social tra bambini e ragazzini non possa essere giustificata. L’articolo del New York Times sottolinea il fatto che qualunque altro prodotto di consumo capace di provocare così tanti danni a così tante persone (la stima è di più di uno su 10 utilizzatori), non passerebbe di certo inosservato. Anzi, sarebbe oggetto di leggi volte a vietarlo o quantomeno regolamentarlo.

Molti giovani preferirebbero che i social non fossero mai stati inventati

Ma veniamo al punto saliente del sondaggio. Quasi la metà della Generazione Z vorrebbe che piattaforme quali X e TikTok non esistessero. In quanto alle percentuali relativamente ad ogni social, gli intervistati hanno dichiarato di desiderare che questi prodotti non fossero mai stati inventati in questa misura: Instagram (34 %), Facebook (37 %), Snapchat (43 %). Ma le piattaforme che hanno registrato il maggiore “pentimento” sono TikTok (47 %) e X/Twitter (50 v).

Dunque, per molti Gen Z-ers, i pericoli dei social media sono evidenti. La maggior parte di loro riconosce che non sono destinati ai bambini, e vorrebbe poter usufruire di piattaforme più sicure. Ma il dato sicuramente più significativo venuto fuori da questo sondaggio è che il 45% degli intervistati ha affermato che non permetterebbe – o non permetterà – ai propri figli di avere uno smartphone prima di aver raggiunto almeno 14 anni. Nonostante quanto appena detto, solo il 36 % è d’accordo con i divieti sui social media per i minori di 16 anni. Ma quasi il 70 vorrebbe una legge che introduca una versione dei social sicura per i minori di 18.

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Foto apertura di Tracy Le Blanc via Pexels

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