Una giornata importante in cui al centro si dovrebbe mettere soprattutto “la scuola”
Il 20 gennaio 2025, oltre ad essere il fatidico “Blue Monday“, è anche la Giornata del Rispetto, ideata per contrastare ogni forma di discriminazione e bullismo. In questo caso, il contesto scuola è certamente da non sottovalutare, poiché la maggior parte delle vicende legate al bullismo si sviluppano proprio tra le mura scolastiche. Il Ministro del MIM Giuseppe Valditara ha espresso la sua opinione in merito a questa giornata, istituita con la Legge n.70 del 17 maggio 2024 in memoria del giovane Willy Monteiro Duarte.
L’opinione di Valditara sulla Giornata del Rispetto
In occasione di questo giorno, Ministro del MIM ha dichiarato attraverso un post sulla celebre piattaforma X tali parole:
“Questa giornata è molto importante. Tale ricorrenza ci ricorda che una scuola costituzionale educa al rispetto verso ogni persona valorizzando la dignità di ogni essere umano. Le nuove Linee Guida per l’Educazione Civica pongono al centro questi valori per formare cittadini consapevoli e responsabili”.
Infatti, proprio in questo periodo, il Governo e lo stesso Valditara stanno lavorando a progetti per una “rivoluzione scolastica“, rimettendo al centro dei programmi la disciplina, il rispetto reciproco e soprattutto la “memoria” del Bel Paese.
Inoltre, il Ministro ha aggiunto nella sua dichiarazione:
“In questo giorno e in seguito occorre prevenire a contrastare ogni forma di violenza. Questa Giornata intende rappresentare l’occasione per ciascuna comunità scolastica di porre in essere attività di riflessione e approfondimento in ordine alla più ampia tematica del rispetto, anche al fine di prevenire e contrastare ogni forma di violenza psicologica e fisica connessa a fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Una Scuola Costituzionale, che pone la persona al centro della propria azione educativa, è d’altro canto una Scuola che educa al rispetto verso l’altro.”
A tal proposito, Valditara ha evidenziato l’importanza della Legge n.71 del 2017, che cerca di tutelare le vittime di cyberbullismo e bullismo in molteplici contesti quotidiani.
Un analisi accurata della Legge contro il bullismo
Valditara, in occasione della Giornata del Rispetto, ha dichiarato in diverse occasioni di voler proseguire il suo lavoro per rendere le Istituzioni ancora più “forti” sulla prevenzione e il contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza.
Nello specifico, il Ministro ha ribadito che la Legge n.71 del 2017 è stata ampliata ad un “bullismo” più generale, rispetto all’idea iniziale che si occupava solamente di cyberbullismo o “bullismo online”. Inoltre, una clausola della Legge n.71 ribadisce che ogni istituto scolastico ha il diritto di adottare dei protocolli specifici per prevenire il fenomeno e contrastarlo in base ai contesti e alla gravità del problema.
Ci sono altri punti focali della Legge n.71 del 2017 contro il bullismo e cyberbullismo, che ogni istituto, docente e studente dovrebbero conoscere. Eccoli nello specifico:
- Ogni scuola dovrà istituire un tavolo permanente di monitoraggio, con diverse commissioni composte da alunni, docenti, genitori ed esperti.
- La presenza obbligatoria di sportelli o servizi di sostegno psicologico rivolti agli studenti in caso di bisogno.
- Il preside di un istituto dovrà segnalare alle Autorità Competenti i casi gravi nel momento opportuno. Infatti, ci si dovrà rivolgere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni in caso di bisogno.
- Utilizzare un nuovo strumento denominato “Progetto di intervento educativo“, come stabilito dalla Legge. Previsti, in questo caso, percorsi di mediazione e diverse misure di prevenzione.
- Potenziamento del numero 114, gestito dal Telefono Azzurro (Emergenza Infanzia) un contatto telefonico diretto e utile alle vittime in caso di bullismo e violenze.
- Controllo periodico dell’ISTAT.
- Introduzione del “Patto Educativo di Corresponsabilità“, volto alla collaborazione tra famiglie e scuola in caso di episodi di bullismo.
- Creazione di campagne informative sulla prevenzione e sensibilizzazione sugli strumenti per contrastare e limitare i fenomeni di violenza a scuola e sul web.
Insomma, sembra che ci sia molto lavoro sul “tavolo amministrativo” del Governo vigente. Chissà se dopo tutte queste procedure si arrivi ad una “risoluzione definitiva”.