Oggi, 21 marzo, si celebra la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Quest’anno, la città di Trapani è stata scelta come sede principale delle manifestazioni organizzate da Libera e Avviso Pubblico.
La ricorrenza ha un duplice obiettivo: commemorare le vittime innocenti che hanno perso la vita per mano della criminalità organizzata e rinnovare l’impegno collettivo contro le mafie e la corruzione che continuano a minare il tessuto sociale del nostro Paese.
Valditara ricorda Falcone: la mafia è un fenomeno storico
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha sottolineato l’importanza di trasmettere il valore della memoria alle nuove generazioni.
“È fondamentale che gli eventi che hanno segnato la nostra storia recente non vengano dimenticati“
ha affermato il ministro, evidenziando il ruolo centrale della scuola in questo processo attraverso le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica. Valditara ha ricordato le parole di Giovanni Falcone: “La mafia è un fenomeno storico e così come ha avuto un inizio avrà una fine“.
“Il nostro compito è dunque quello di avvicinare questo traguardo con il nostro agire quotidiano, poiché prima ancora della sua violenza criminale, occorre estirpare alla radice la sottocultura della prevaricazione, della violenza, della malafede, dell’omertà, dell’antistato, per affermare con coraggio quei principi di onestà, rispetto, buona fede, libertà che rappresentano l’essenza della legalità e per cui in molti hanno sacrificato la vita. Una sfida di civiltà a cui ognuno è chiamato a dare il proprio contributo, a partire dalla scuola”, ha concluso.
L’intervento di Mattarella: un giorno solenne
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto definendo il 21 marzo “un giorno solenne di ricordo e di impegno civile per affermare valori essenziali per la salute della nostra comunità. L’impegno quotidiano per la pratica della legalità, la lotta contro tutte le mafie, contro le consorterie criminali che generano violenza e oppressione, contro zone grigie di complicità che ne favoriscono affari e diffusione, vede operare tutti i cittadini che desiderano vivere in una società coesa e rispettosa dei diritti di tutti”.
Il Capo dello Stato ha ricordato i trent’anni di attività di Libera, sottolineando come ogni ambito della società sia stato colpito dal “flagello” mafioso, dai servitori della Repubblica fino ai cittadini comuni.