Perché è stata istituita la Giornata Europea delle Lingue
La Giornata Europea delle Lingue è celebrata ogni anno il 26 settembre per promuovere la ricchezza linguistica e culturale dell’Europa, che rappresenta un importante fattore di integrazione sociale e di coesione politica. L’iniziativa è stata lanciata nel 2001 dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa, in seguito al successo dell’Anno europeo delle lingue tenutosi lo stesso anno. La giornata mira a sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza di apprendere lingue diverse per migliorare il plurilinguismo e favorire la comprensione interculturale.
In generale, l’Europa presenta circa 225 lingue indigene, ampliate dall’arrivo di immigrati e rifugiati. Uno studio europeo del 2006 rivela che più della metà dei cittadini dell’UE parla una lingua secondaria, con una forte presenza dell’inglese. L’UE promuove il multilinguismo attraverso l’istruzione precoce in più lingue, legata alla mobilità lavorativa e economica, e investe significativamente in programmi educativi come Socrates e Leonardo da Vinci per sostenerlo.
Curiosità sulle lingue europee
Le lingue europee sono intrise di curiosità e particolarità. Per esempio, l’irlandese, una delle lingue ufficiali dell’Irlanda, non ha parole per “sì” e “no”, e le risposte alle domande vengono formulate in modo diverso rispetto ad altre lingue. Un altro aneddoto affascinante è legato al basco, una lingua parlata nella regione dei Paesi Baschi in Spagna e Francia, che è considerata una lingua isolata per la sua origine misteriosa e non collegata ad altre lingue europee.
C’è poi il maltese, unica tra le lingue ufficiali dell’UE per il suo sviluppo da un dialetto arabo con una forte influenza dall’italiano e dall’inglese. Questa lingua semitica non solo utilizza l’alfabeto latino, ma include anche prestiti da altre lingue europee, rendendola particolarmente unica nel panorama linguistico del continente. L’islandese è invece una lingua che ha conservato molte delle caratteristiche del norreno antico, lingua parlata dai Vichinghi. L’islandese moderno è così conservativo che gli islandesi di oggi possono ancora leggere le saghe scritte secoli fa con relativa facilità, cosa rara in altre lingue europee che hanno subito ampie evoluzioni.
Perché studiare Lingue
Studiare lingue straniere apre la porta a numerose opportunità personali e professionali. Permette di accedere a culture diverse, promuovendo una maggiore tolleranza e comprensione tra i popoli. Sul fronte professionale, la conoscenza di più lingue è fortemente valorizzata in molteplici settori, inclusi il commercio internazionale, la diplomazia, e l’educazione. Inoltre, studiare lingue può anche migliorare le capacità cognitive, come la memoria e la concentrazione, e persino ritardare l’invecchiamento cerebrale.
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