Giornata Mondiale degli Insegnanti 2023 - Studentville

Giornata Mondiale degli Insegnanti 2023: in Italia si nutre per loro altissima considerazione

Oggi, in tutto il mondo, si celebra il World Teachers' day: approfondiamo in cosa consiste la Giornata Mondiale degli Insegnanti, qual è il tema di quest'anno e cosa pensano gli italiani della figura del docente.
Giornata Mondiale degli Insegnanti 2023: in Italia si nutre per loro altissima considerazione

Oggi, come il 5 ottobre di ogni anno, cade la Giornata Mondiale degli Insegnanti, una celebrazione istituita dall’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite) per riflettere sull’importanza del lavoro dei docenti nella formazione delle generazioni future, e per onorare e riconoscere il contributo straordinario degli insegnanti di tutto il mondo. Si tratta di una giornata simbolica per fermarsi un attimo a pensare a tutte quelle sfide che i docenti affrontano quotidianamente, riconoscere i progressi compiuti nell’istruzione e promuovere il rispetto e l’apprezzamento per la professione dell’insegnamento (cosa che, negli ultimi anni, sembrerebbe essere stata dimenticata). A questo proposito, che cosa ne pensano gli italiani di tali figure?

Giornata Mondiale degli Insegnanti 2023

Ogni anno, per questa ricorrenza viene scelto un tema specifico: quello del 2023 sarà “Gli insegnanti di cui abbiamo bisogno per l’istruzione che vogliamo: l’imperativo globale per invertire la carenza di docenti“. Convocata in collaborazione con l’Organizzazione internazionale del lavoro, l’UNICEF e Education International significativo, a riguardo, è il loro messaggio congiunto:

“Chiediamo ai paesi di garantire che l’insegnamento si trasformi ovunque in una professione più attraente e valorizzata, in cui gli insegnanti siano valorizzati, fidati e adeguatamente supportati per soddisfare le esigenze di ogni studente. Se vogliamo invertire la situazione attuale, è necessario intraprendere azioni coraggiose diminuire e aumentare con successo il numero degli insegnanti.”

Il World Teachers’ Day si pone come obiettivo anche quello di ringraziare gli insegnanti per il loro impegno, la loro dedizione e la loro influenza positiva sulla vita degli studenti. Non a caso, in diversi ambiti ed in tutto il mondo oggi verranno organizzati eventi ed iniziative speciali per celebrarli.

Perché il World Teachers’ Day si celebra il 5 ottobre?

Cade in questa data per commemorare l’anniversario dell’adozione della Raccomandazione ILO/UNESCO del 1966 riguardante lo status degli insegnanti. Redatta a Parigi nel 1966, rimane ancora oggi una pietra miliare per ciò che concerne la vita e le condizioni di lavoro dei docenti di tutto il mondo. La Raccomandazione, stabilisce quelli che dovrebbero essere i parametri di riferimento relativi ai diritti da un lato, ed alle responsabilità dall’altro, degli insegnanti. E indicazioni circa la loro preparazione iniziale e la formazione successiva, il loro reclutamento, le condizioni di insegnamento e diversi altri aspetti.

Cosa ne pensano gli italiani della figura del docente

In vista del 5 ottobre, Ipsos Public Affairs ha condotto un sondaggio per verificare le opinioni degli italiani riguardo al mondo della scuola e, più specificamente, alla figura degli insegnanti. I risultati hanno rivelato un profondo e diffuso rispetto nei confronti di questa professione: due terzi degli intervistati considera gli insegnanti come figure di prestigio, superiori rispetto a molte altre professioni. Non solo, è emerso anche che da giovani, alla domanda “cosa vuoi fare da grande”, la risposta più gettonata fosse proprio quella dell’insegnante, a discapito di altri lavori generalmente ritenuti ambiti, come quello del medico, ad esempio.

Anche se alla luce dei numerosi episodi di violenza scolastica degli ultimi anni proprio ai loro danni potrebbe non sembrare, gli italiani dimostrano un’ampia comprensione per le problematiche che i docenti si trovano ad affrontare nello svolgimento della loro professione. Riconoscono il fatto che i loro attuali stipendi siano inadeguati, specialmente se messi a confronto con la media europea e alla luce dei significativi, e spesso destabilizzanti, cambiamenti in atto nell’ambito educativo.

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