Nel 60° anno di storia dell’Associazione delle Università Italiane si registra un evento storico: la scelta della prima donna come presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Si chiama Giovanna Iannantuoni, è l’attuale rettrice dell’Università di Milano Bicocca ed è stata eletta superando altri due candidati.
Chi è Giovanna Iannantuoni
Professoressa ordinaria di Economia Politica, 53 anni, origini foggiane, Giovanna Iannantuoni è attualmente al timone dell’Università Bicocca, carica che ricopre dal 2019 con un mandato che si estenderà fino al 2025. Nello stesso ateneo è stata Presidente della Scuola di Dottorato dal 2015 al 2019. Nella sua vita professionale ha trascorso diversi anni all’estero, contribuendo allo sviluppo di grandi dipartimenti di economia presso istituzioni come la Rochester University, la Carlos III de Madrid e la University of Cambridge ed è stata coordinatrice di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Le sue ricerche si focalizzano sulla teoria dei giochi, su decisioni di political economy, microeconomia e teoria del voto.
La sua elezione a presidente della Crui rappresenta un passo significativo verso la diversificazione e la parità di genere nella leadership accademica in Italia. La sua vittoria è stata netta, con un ampio margine di vantaggio sugli altri due candidati, Luca Brunese, dell’Unimol, l’Università del Molise, e Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova, che era considerata favorita. Il predecessore di Iannantuoni, Salvatore Cuzzocrea, ha lasciato l’incarico dopo aver dato le dimissioni da rettore dell’Università di Messina il 9 ottobre scorso, a seguito di un caso legato ai rimborsi.
Il discorso di insediamento
«La mia nomina cade in un momento molto critico e difficile per le donne, il mio primo pensiero va alla povera Giulia Cecchettin, studentessa dell’Università di Padova, e il mio impegno sarà anche creare un ambiente più costruttivo nelle università, e di educare davvero i nostri ragazzi al rispetto delle donne»
«Più della metà dei nostri laureati proviene da famiglie in cui sono i primi a ottenere il titolo. L’università resta quindi, usando le parole del presidente Mattarella, un’occasione irripetibile nel medio periodo per migliorare la qualità di vita degli italiani. Un ascensore sociale che continua a funzionare, ma che dobbiamo far funzionare meglio. Dando ai nostri studenti la possibilità di esercitare a pieno il diritto allo studio e alle università le risorse per garantirlo. Risorse che significano, in primo luogo, residenze e borse di studio».
Nel suo discorso di insediamento, Giovanna Iannantuoni ha affrontato temi cruciali per il futuro delle università italiane, sottolineando la necessità di garantire la sostenibilità economica degli atenei ottimizzando l’uso dei fondi europei attraverso una rimodulazione del Pnrr e concentrandosi su attività continue di orientamento e apprendimento. Ha anche portato l’attenzione sull’importanza della didattica innovativa, efficace solo bilancia la presenza fisica e l’apprendimento digitale. Nel suo discorso ha poi toccato anche questioni legate all’internazionalizzazione, considerandola chiave per rispondere alla sfida del calo demografico, e ha affrontato le problematiche nelle discipline mediche e sanitarie, dalla fuga di medici e infermieri dalla sanità pubblica al nodo delle scuole di specializzazione.
“La nostra società vive momenti difficili, in cui la coesione è messa a rischio dall’incertezza, dalla precarietà e dall’ampliarsi delle disuguaglianze di reddito e di genere. In questo scenario, l’università rimane un presidio da tutelare e da rilanciare.”
Le congratulazioni della ministra dell’Università Anna Maria Bernini
Le congratulazioni alla neo-presidente sono giunte anche dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, che ha espresso fiducia nella collaborazione per affrontare le sfide future e promuovere la crescita delle università italiane. La nomina di Giovanna Iannantuoni rappresenta un passo significativo verso un futuro accademico più inclusivo e diversificato in Italia.