Giuseppe Valditara: "Il cellulare non aiuta nello studio". Molti giovani isolati in casa con gli smartphone da mesi - Studentville

Giuseppe Valditara: "Il cellulare non aiuta nello studio". Molti giovani isolati in casa con gli smartphone da mesi

Sempre più frequente l'abitudine dei ragazzi di utilizzare "troppo" il cellulare a casa e a scuola. Le dichiarazioni del Ministro del MIM Valditara.
Giuseppe Valditara:

Il dilemma “dell’abuso” degli smartphone e della tecnologia tra i giovani

Sembra la solita “filippica”, ma in realtà il fenomeno dell’utilizzare “troppo” i cellulari tra le nuove generazioni è un problema da gestire. In merito a ciò, il Ministro del MIM Giuseppe Valditara ha espresso la sua opinione durante la manifestazione “Salute Direzione Nord” organizzata a Milano. Il Ministro è intervenuto dichiarando:

“Il cellulare non aiuta nello studio perché diminuisce le prestazioni degli studenti e incide sulla capacità di memorizzazione e di attenzione ed è sempre più diffusa la tendenza di lasciare i bambini con il cellulare in mano. La scuola da questo punto di vista deve cercare di scoraggiare l’uso di cellulare almeno fino alla terza media”.

Ebbene, secondo il politico la scuola e l’intero ambito educativo-formativo dovrebbero impegnarsi a “scoraggiare” il notevole utilizzo del telefono ai bambini e ai ragazzi troppo giovani.  Infatti, lo smartphone potrebbe in parte agevolare sviluppi legati ai disturbi dell’attenzione e “deconcentrare” i ragazzi durante lo studio.

Gli studi in merito all’utilizzo dei social e dei cellulari

Diverse ricerche e studi di agenzie e istituti specializzati hanno sempre comunicato che il “notevoleutilizzo dei social e del telefono, soprattutto se molto giovani, nuoce alla salute mentale e fisica dei ragazzi. Infatti, Valditara ha rilasciato una comunicazione in merito, facendo un esempio su alcune statistiche su cui riflettere:

“Per comprendere meglio il fenomeno, vi do questo dato preoccupante: in Italia ci sono 50.000 ragazzi che da sei mesi vivono reclusi in casa attaccati a un computer o a un cellulare. Una cosa veramente impressionante…”.

Durante un altro evento e convegno sull’AI di qualche mese fa, organizzato dal sindacato SNALS a Roma, lo stesso Valditara si era espresso sempre con “scetticismo” e negatività nei confronti dell’uso degli smartphone nelle scuole.

Altri dati e dichiarazioni importanti

Il Ministro ha dichiarato ai convegni che non trova nulla di “didattico” e costruttivo sull’utilizzare il cellulare nelle scuole dai bambini e dai ragazzi, poiché essi tendono sviluppare una dipendenza in poco tempo.

“I danni del cellulare sono notevoli e la rete ed i social sono estremamente pericolosi, non abbiamo idea di quello che si annida dentro, soprattutto per i ragazzini, serve cautela nell’uso dei social. Una delle spiegazioni del degrado della società è anche per lo scatenarsi di odio che si scatena negli stessi social”.

A tal proposito, Valditara ha evidenziato e ripreso una circolare emanata nel 2017, confermata e firmata dal Ministro Giuseppe Fioroni sull’utilizzo dei cellulari. Il comunicato ufficiale conferma che: “il cellulare nelle classi non deve essere utilizzato, solo esclusivamente i tablet solo a scopo didattico”. 

Inoltre, anche il quotidiano La Repubblica ha registrato dei dati interessanti su cui riflettere. In Italia il telefono nelle classi viene utilizzato troppo dagli studenti, distraendo circa il 38% dei ragazzi durante le lezioni. Il 29% degli alunni, invece, comunica che viene distratto dagli stessi compagni quando lo utilizzano a scuola. Le statistiche italiane superano la media stabilità dall’OCSE, che oscilla tra il 25% e il 30% dei ragazzi “disturbati” dai dispositivi tecnologici a scuola.

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