La “rivoluzione” di Valditara: introduzione dell’AI nelle scuole
Il nuovo anno scolastico 2024-2025 è ufficialmente partito nella maggior parte delle scuole italiane e diverse saranno le “riforme” che verranno attuate a partire dal mese di settembre 2024.
In merito a ciò, si è espresso ancora una volta il Ministro del MIM Giuseppe Valditara, il quale ha proposto l’introduzione di “strumenti innovativi” all’interno della scuola italiana, proprio come l’Intelligenza Artificiale.
Sebbene il Ministro abbia deciso di riportare nella quotidianità scolastica “vecchie abitudini” come una maggiore rilevanza del voto in condotta e il “divieto” di portare i cellulari a scuola, un altro dei suoi progetti è l’uso dell’AI per l’apprendimento scolastico e non solo. Una scelta “insolita”, ma interessante e da prendere in considerazione facendo le giuste riflessioni, con l’intento di portare dei cambiamenti utili per la scuola italiana.
L’utilizzo dell’ AI a scuola per Valditara
Insomma, sembra che l’Intelligenza Artificiale sia una delle nuove tematiche centrali dell’anno scolastico 2024-2025. Il Ministro del MIM ritiene che l’AI sia un ottimo strumento per una didattica più personalizzata. Inoltre i docenti, grazie alla presenza dell’Intelligenza Artificiale, potranno sfruttare il potenziale della stessa tecnologia utilizzandola in molteplici contesti. L’AI, infatti, potrebbe essere utile per un maggiore supporto didattico, soprattutto per il recupero delle materie.
C’è anche da analizzare un aspetto, ossia la “preparazione” degli stessi insegnanti sull’uso dell’AI. Infatti, attualmente la formazione dei docenti è decisamente ridotta, quindi la scuola italiana non sembra ancora “pronta” per un’introduzione imminente della tecnologia.
In seguito, occorre riflettere sulla situazione degli stessi studenti, veri protagonisti dell’apprendimento. Momentaneamente gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, non hanno ancora raggiunto un livello di autonomia idoneo sull’utilizzo dei dispositivi tecnologici e soprattutto sullo studio. Per questo, una eventuale introduzione dell’AI dovrà essere equilibrata e progressiva nel tempo.
Uno studio “promettente” sull’uso dell’AI
Tuttavia, ci sono degli studi che dimostrano un fattore interessante, soprattutto quello condotto da Morning Consult e McGraw Hill: per il 41% dei candidati intervistati, l’AI potrebbe avere un impatto costruttivo nell’ambito formativo e scolastico, a differenza del 19% che, invece, rimane ancora molto preoccupato e incerto sull’utilizzo di tali strumenti.
In merito al contesto italiano, Valditara ha stabilito che l’Intelligenza Artificiale verrà comunque sperimentata in quindici classi di quattro regioni, ossia la Lombardia, la Toscana, il Lazio e la Calabria.
A tal proposito, il Ministro ha dichiarato:
“Se il modello funzionerà pensiamo di estenderlo ulteriormente, proprio perché la personalizzazione della didattica è uno dei must della mia azione di Governo in materia di istruzione e credo che l’Intelligenza Artificiale adeguatamente guidata dal docente possa svolgere un ruolo significativo”.
Le altre riforme della scuola italiana per il 2024-2025
Il Ministro Valditara, in una intervista a TGCOM24, ha elencato le sue opinioni in merito alle riforme che verranno effettuate durante l’anno scolastico 2024-2025 negli istituti italiani.
- Le nuove linee guida sull’educazione civica: il Ministro del MIM con queste nuove linee guida vuole rimettere al centro della scuola i diritti e i doveri degli studenti e degli insegnanti, evidenziando la rilevanza della cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della solidarietà, riportando anche i valori dell’identità nazionale.
- L’importanza del voto in condotta: mettendo al centro il rispetto per gli insegnanti e i compagni di scuola, Valditara ha sottolineato la rilevanza del voto in condotta e delle conseguenti “sanzioni” per gli alunni che non rispettano le regole e hanno un comportamento non consono all’ambiente scolastico.
- La riforma degli Istituti Tecnici Professionali: Valditara ritiene che la scuola e il lavoro debbano andare di pari passo. Infatti, occorre dare una maggiore importanza all’alternanza scuola-lavoro, cercando in futuro di eliminare il divario tra le offerte professionali e le domande. La formazione e il rendimento dei giovani devono essere valorizzati per costruire positivamente il futuro del Paese.
Infine, il Ministro del MIM si esprime con ottimismo in vista di tutti questi “cambiamenti” che si verificheranno quest’anno, sperando in un costante miglioramento in uno dei settori più importanti, ossia la scuola.