Nel Lazio gli studenti continuano a preferire il liceo tradizionale: secondo i dati rilasciati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito relativi alle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025 alle secondarie di II grado, ben il 69,27% degli studenti ha scelto il liceo nelle sue varie forme e indirizzi; segue l’Abruzzo, che si posiziona al secondo posto con il 62,7% dei futuri liceali su una media nazionale che si attesta al 55,6%.
Prevalenza del Liceo Scientifico e bassa adesione al “Made in Italy”
Tra i licei nella regione, lo scientifico è il più gettonato con il 21,86% delle scelte, seguito dal linguistico con il 10,71% e dal classico con l’8,66%. A seguire troviamo scienze applicate allo scientifico 8,11%, il liceo artistico 4,80%, scienze umane 7,98% e scienze umane con la specializzazione economico-sociale 3,64%. Fanalino di coda, nel Lazio ma un po’ anche in tutta Italia, il liceo “Made in Italy”, voluto dal governo per promuovere il valore della produzione nazionale: questo nuovo percorso di studi ha raccolto solo lo 0,06% delle preferenze degli studenti nel Lazio, nonostante sia stato inserito in 12 istituti superiori della regione (e 92 in tutta Italia registrando solo 375 iscrizioni). Dopo il liceo, sempre nel Lazio, il 23,46 ha preferito percorsi tecnici e il 7,28 quelli professionali.
Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio ha fatto alcune osservazioni sui dati raccolti “Il quadro generale, a Roma e nel Lazio, è in linea con quello dell’anno scorso. A guidare la classifica nella nostra regione sono i licei, con il 69,27% delle preferenze (in leggero calo rispetto al 2023: 69.7%). Il più richiesto è lo scientifico: 21,9%. Anche in questo caso la differenza con l’anno scorso è minima: nel 2023 questi istituti avevano registrato il 22% delle preferenze. Si conferma il trend in calo dei licei classici: 8.66% delle richieste (l’anno scorso il dato era del 9.2%). A superarli ci sono anche quest’anno i linguistici con il 10.71% delle domande (10.1% nel 2023). Perde qualche punto l’artistico, che passa dal 5,2% al 4,8%. Mentre il liceo del Made in Italy, novità di quest’anno voluta dal governo, ha raccolto solo lo 0,06% delle preferenze. Gli istituti tecnici totalizzano il 23,46% delle richieste, in leggero aumento rispetto al 2023, quando erano il 23% del totale. Ultimi i professionali: 7,28% delle preferenze. Un dato, anche questo, in linea con l’anno scorso (7.3%)”.
La situazione a Roma
Cristina Costarelli ha poi focalizzato l’attenzione sulla capitale, dove si registra un quadro analogo a quello del Lazio, con i licei scientifici che, però, qui rischiano addirittura overbooking: “Nel liceo di cui sono dirigente scolastica, il Newton in viale Manzoni, ci sono circa una sessantina di esuberi. E la stessa situazione può verificarsi, ovviamente anche negli altri scientifici più richiesti come il Nomentano di via della Bufalotta e l’Avogadro di via Brenta. Ma i dati finali sono ancora in corso di elaborazione”. E in merito al successo senza rivali dello scientifico commenta così: “Troppi studenti ancora si iscrivono allo scientifico, che però poi si scopre non essere la scuola adatta a loro e, a quel punto, non è semplice ricollocarli. Segno, questo, che bisogna intervenire sull’orientamento alle scuole medie e combattere con più forza il pregiudizio che ancora aleggia sugli istituti tecnici e professionali, che vengono a torto considerati scuole di serie b”.
Record di iscrizioni al tempo pieno alle primarie
Altro ambito in cui il Lazio guida la classifica nazionale, è quello del tempo pieno a 40 ore della scuola primaria: il 69% dei bambini, o meglio dei loro genitori, ha optato per questa modalità di frequenza.
Il commento del ministro Urso sul Liceo “Made in Italy”
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nonostante il flop registrato alle iscrizioni, esprime ottimismo riguardo al liceo “Made in Italy”: “Si tratta di un percorso scolastico innovativo e strettamente orientato al mondo produttivo, istituito con il ddl Made in Italy approvato dal Parlamento a fine dicembre. Questo nuovo approccio, che integra discipline umanistiche e materie Stem, si propone di valorizzare le eccellenze italiane, promuovendo la crescita sostenibile e il talento italiano, oltre a facilitare l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro creando un ponte tra istruzione e imprese”.