Alla pizza è dedicato il doodle con il quale Google, oggi, rende omaggio al più amato e popolare piatto in tutto il mondo. Pietanza che nasce in Italia ma che è conosciuta e gustata a tutte le latitudini, la pizza mette tutti d’accordo. Perché il doodle interattivo di Google celebri uno dei piatti più famosi al mondo proprio oggi è presto spiegato. Il 6 dicembre del 2007 l’arte culinaria del “Pizzaiuolo” napoletano viene iscritta nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
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Today’s interactive #GoogleDoodle celebrates one of the world’s most popular dishes – pizza! 🍕On this day in 2007, the culinary art of Neapolitan “Pizzaiuolo” was inscribed on the UNESCO Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity. @GoogleDoodles pic.twitter.com/sPSFQ7Zwtb
— googledownunder (@googledownunder) December 6, 2021
Il doodle per la pizza
Il doodle ha come base un divertente gioco dedicato alla pizza che diventa, man mano, sempre più difficile. Ai “giocatori” vengono presentate le varietà più conosciute di pizza in un doodle interattivo: non solo possono vederle, ma devono anche tagliarle secondo le specifiche regole del singolo round. Tenendo d’occhio la farcitura ed il numero di porzioni si possono guadagnare più o meno stelle a seconda della precisione. Nel primo turno si può tagliare perfettamente, proprio come farebbe ogni italiano. Ma già dal secondo diventa chiaro che bisogna soddisfare i desideri delle direttive di ogni match. La dimensione dei pezzi è irrilevante: dopo ogni giro si distribuiscono i punti e si passa al tipo di pizza successivo.
La storia della pizza in breve
La pizza ha antiche origini. Si pensa che una sorta di focaccia condita venisse consumata già presso le antiche civiltà dall’Egitto a Roma. Tuttavia, è Napoli che viene universalmente riconosciuta come la patria della pizza alla fine del XVIII secolo. Per questo motivo la storia e le origini del disco di pasta lievitata più amato inizia nella città partenopea. Si dice che la pizza – come oggi noi la intendiamo – sia stata preparata per la prima volta l’11 giugno 1889 a Napoli dal pizzaiolo Raffaele Esposito della Pizzeria Brandi.
Il pizzaiolo, a sua volta, sarebbe stato incaricato di servire una pizza al re Umberto I e a sua moglie Margherita. Si dice che abbia deciso di condirla con ingredienti dei colori nazionali italiani: basilico (verde), mozzarella (bianco) e pomodori (rosso). Questa è ancora oggi sotto con il nome di “Pizza Margherita” una delle varianti di pizza più conosciute e più diffuse, se non la più amata in assoluto.
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