Alla chiusura del G20 Turismo, emergono le prime novità in fatto di viaggi. Tra queste, oltre il certificato verde nazionale, anche il Green Pass europeo, che consentirà di viaggiare nell’Unione Europea. Come ha dichiarato il premier Draghi, “Dobbiamo fornire delle regole chiare e semplici per fare in modo che i turisti possano tornare in Italia e viaggiare in sicurezza“. Ma come funziona e chi rilascia il Green pass? Facciamo chiarezza.
Leggi: Green pass Italia, cos’è e come funziona
Cos’è il Green Pass Europeo
E’ una certificazione, digitale o cartacea, che attesta l’avvenuta vaccinazione contro il COVID-19, l’avvenuta guarigione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico per la ricerca di SARS-CoV-2 con risultato negativo. Tale certificazione, interoperabile a livello europeo attraverso un codice a barre bidimensionale (QRcode), permetterà ai turisti che sono stati vaccinati di circolare liberamente in Europa. Consentirà, in sostanza, gli spostamenti all’interno dei Paesi dell’Unione europea.
Il Green Pass europeo entrerà in vigore nella seconda metà di giugno. Il nuovo provvedimento escluderà la quarantena – attualmente prevista fino al 15 maggio – per chi proviene dall’Ue e da Stati Uniti e Israele (paesi nei quali lo stato delle vaccinazioni è di molto avanzato). Resteranno in vigore, invece, le limitazioni per i paesi inseriti nella black list. Il DGC sarà gratuito e in italiano e inglese (per la Provincia Autonoma di Bolzano, anche in tedesco).
Green pass europeo, come funziona
Il digital green certificate prospetta interessanti novità in tema di ripartenza del turismo. La sperimentazione inizierà da lunedì prossimo. A testarlo saranno 16 Paesi. Oltre l’Italia, anche Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Islanda e Grecia. Sarà in formato cartaceo o elettronico, probabilmente attestabile tramite un’app per smartphone con un Qr Code. Ogni Stato membro stabilirà i requisiti di ingresso nel proprio territorio.
Un po’ come quello italiano, anche il Green pass europeo recherà la documentazione riguardante il Covid-19, come il numero di dosi ricevute, l’avvenuta guarigione nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test) oppure l’esito negativo di un tampone, Pcr o rapido. Per evitare qualsiasi forma di falsificazione o frode, il pass sarà certificato con firma elettronica. Infine, i dati personali non potranno essere conservati nel Paese di destinazione, né ci sarà un database centralizzato Ue: questo, al fine di tutelare la privacy dei turisti in viaggio.
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