Dal 15 ottobre scatta l’obbligo per i lavoratori del settore pubblico e privato – ovvero per oltre un terzo degli italiani – di Green Pass. Lo scopo, a quanto dichiarato dal Premier, è quello di “continuare ad aprire il Paese“. E, per farlo, verranno messi in atto severi controlli e sanzioni. Si punta a far sì che, entro la metà di ottobre, l’80% della popolazione sia vaccinata. I lavoratori avranno un mese di tempo per adeguarsi effettuando la prima dose di vaccino.
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Green pass: l’obbligo per tutti i lavoratori
Dalla metà di ottobre in poi, per potersi recare sul posto di lavoro, si dovrà essere in possesso del certificato verde o, in alternativa, se non guariti dal Covid, fare un tampone ogni 48 ore. Il provvedimento coinvolge 23 milioni di lavoratori. L’obbligo varrà per tutti, proprio tutti, i lavoratori: dai dipendenti pubblici, ai detentori di cariche elettive o istituzionali, dai lavoratori privati, ai dipendenti, dai liberi professionisti alle colf ed alle badanti. Stessa richiesta per deputati e senatori.
Dipendenti pubblici
L’articolo 1 del decreto, in merito ai dipendenti pubblici, parla chiaro:
“Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine prevenire la diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche, al personale delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde Covid-19”.
Lavoratori privati
L’articolo 3 dichiara invece che i lavoratori privati privi del green pass:
“al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.
Le conseguenze sono dure: sospensione dal lavoro o dallo stipendio e multe fino a 1500 euro. Non si arriverà, però, al licenziamento del lavoratore. La sospensione dello stipendio varrà dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza Green pass, in qualsiasi settore.
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