Dieci cose che ho imparato di Piero Angela alla Prima Prova di Maturità
Tra i testi scelti dal Ministero dell’Istruzione nel 2023 ce n’è uno di Piero Angela (per il tema tecnico-scientifico di tipologia B) tratto dal libro – testamento Dieci cose che ho imparato. Scopriamo insieme di cosa si tratta!
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Dieci cose che ho imparato di Piero Angela: testo
Ecco il testo tratto da “Dieci cose che ho imparato” di Piero Angela, proposto come tema di Tipologia B (tema tecnico-scientifico) alla Prima Prova di Maturità 2023:
In questo nuovo panorama, ci sono cambiamenti che svettano maggiormente rispetto ad altri. Uno è la diminuzione del costo relativo delle materie prime e della manodopera rispetto al «software», cioè alla conoscenza, alla creatività. Questo sta succedendo anche in certe produzioni tradizionali, come quella di automobili, ma soprattutto per i prodotti della microelettronica, come telefonini, tablet, computer. Si è calcolato che nel costo di un computer ben il 90% sia rappresentato dal software, cioè dalle prestazioni del cervello. Quindi l’elaborazione mentale sta diventando la materia prima più preziosa. Uno studio della Banca mondiale ha recentemente valutato che 1’80% della ricchezza dei paesi più avanzati è «immateriale», cioè è rappresentata dal sapere. Ed è questo che fa la vera differenza tra le nazioni. La crescente capacità di innovare sta accentuando quella che gli economici chiamano «distruzione creativa», vale a dire l’uscita di scena di attività obsolete e l’ingresso di altre, vincenti.
Dieci cose che ho imparato di Piero Angela: significato
“Questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni…“, con queste parole Piero Angela descriveva il libro postumo Dieci cose che ho imparato in cui il divulgatore scientifico parla dei temi che ha avuto modo di approfondire nel corso della sua vita e della sua carriera, quindi energia, ambiente, tecnologia e scienza. Nello specifico agli studenti che stanno svolgendo l’esame di Maturità si chiede di analizzare le conseguenze della “distruzione creativa” e di spiegare che cosa intende l’autore per “ricchezza immateriale”.
Per ricchezza immateriale intende quella dell’ingegno, del sapere, dello studio e della tecnologia. Non a caso Piero Angela fa riferimento alla Kodak, prendendola da esempio per le aziende che sembrano solite ed inattaccabili, poi a causa delle nuove tecnologie falliscono. Proprio la multinazionale statunitense specializzata nella produzione di pellicole cinematografiche e apparecchiature per immagini e per la stampa era un colosso fino all’arrivo dell’era digitale e quindi delle macchine fotografie di ultima generazione. Ai maturandi viene chiesto se esiste un rapporto tra sistema efficiente e ricchezza disponibile, inoltre di produrre un testo in merito alle opinioni di Angela sul valore essenziale attribuito alla creatività umana nella corsa verso l’innovazione.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano“, questo il messaggio lasciato da Piero Angela, prima della sua morte a 93 anni avvenuta lo scorso 13 agosto a causa di una brutta malattia.
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