I Miserabili (film 2019): recensione e differenze con il libro - StudentVille
I Miserabili (film 2019): recensione e differenze con il libro

I Miserabili (film 2019): recensione e differenze con il libro

I Miserabili (film 2019): cast

Siamo qui per parlarvi del film “I miserabili“, uscito lo scorso 12 marzo. Premio della Giuria a Cannes, la pellicola opera prima del regista Ladj Ly, è stata candidata all’Oscar come miglior film straniero. Ecco il cast completo del film:

  • DAMIEN BONNARD Stéphane
  • ALEXIS MANENTI Chris
  • DJEBRIL ZONGA Gwada
  • ISSA PERICA Issa
  • AL-HASSAN LY Buzz
  • STEVE TIENTCHEU Il Sindaco
  • ALMAMY KANOUTE Salah
  • NIZAR BEN FATMA Lo spilorcio
  • RAYMOND LOPEZ Zorro
  • LUCIANO LOPEZ Luciano
  • JAIHSON LOPEZ Jaihson
  • JEANNE BALIBAR La commissaria
  • OMAR SOUMARE Macha
  • SANA JOACHAIM Bintou
  • LUCAS OMIRI Smilzo

I Miserabili (film 2019): recensione e differenze con il libro

I Miserabili (film 2019): recensione

Le riprese del film sono state fatte esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il suo famoso romanzo. Ci troviamo così a Montfermeil, nella periferia francese che dista solo un’ora dalla Capitale Parigi.

Stéphane, insieme a due colleghi veterani di una squadra anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio di cronaca diventerà il pretesto per una deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti contro tutti senza pietà.

I Miserabili (film 2019): differenze con il libro

Ovviamente il titolo e l’ambientazione sono un chiaro riferimento al libro di Victor Hugo, tuttavia si tratta si una pellicola che vuole semplicemente raccontare la Francia. Non a caso la prima scena mostra i festeggiamenti per la vittoria della Coppia del Mondo. Ecco cosa ha detto a riguardo lo stesso regista Ladj Ly:

In certi momenti, alcuni soggetti ci hanno detto che forse non siamo francesi, ma noi ci siamo sempre sentiti tali. Io sono un po’ più vecchio dei «microbi» del film e il 12 luglio 1998 ha segnato la mia vita. Me lo ricordo ancora, avevo 18 anni, è stato magico! Il calcio era riuscito a farci sentire tutti uniti, non esistevano più il colore della pelle e le classi sociali, eravamo semplicemente tutti francesi. Abbiamo riprovato la stessa sensazione dopo la vittoria dell’ultima Coppa del mondo, come se solo il calcio avesse il potere di riunirci. È un peccato che non ci siano altri collanti per il popolo, ma al tempo stesso quei momenti sono fantastici da vivere e da filmare.

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