Tra le possibili tracce dell’esame di Maturità del 2024 potrebbe emergere un tema dedicato a una figura di spicco del XX secolo: Vladimir Lenin. Quest’anno, infatti, ricorre il centenario della sua morte e la Russia moderna, immersa in complessi contesti geopolitici, può offrire l’opportunità per fare interessanti collegamenti con l’eredità di uno dei padri della Rivoluzione Russa. In questa traccia svolta per la Maturità su Lenin vi offriamo alcune informazioni e riflessioni su questa importante figura del passato, il cui riflesso si staglia ancora sul panorama russo e internazionale. Una possibile traccia su Lenin potrebbe rientrare nella tipologia B, il testo argomentativo, e chiedere ai maturandi di ricordare le figure di Lenin e Stalin, e di fare alcune riflessioni e collegamenti con l’attuale situazione russa.
Per sviluppare un tema su Vladimir Lenin ti consigliamo di scrivere in modo chiaro e preciso, evitando refusi o piccoli errori di distrazione che potrebbero influire sul voto finale; se riesci, puoi includere citazioni e usa informazioni tratte solo da fonti autorevoli e verificate; saranno importanti, e probabilmente richiesti, alcuni collegamenti tra passato e presente e delle riflessioni sull’eredità dell’uomo che ha plasmato un pezzo fondamentale della storia russa.
Lenin traccia svolta maturità – Chi era Vladimir Lenin
Nato nel 1870, Vladimir Ilyich Ulyanov, meglio conosciuto come Lenin, è stato una figura centrale nel panorama politico del XX secolo. La sua giovinezza è stata segnata dalla tragica esecuzione del fratello, accusato di aver cospirato contro lo zar; questo evento rappresenta un punto fondamentale nella vita di Lenin, influenzando il suo futuro sviluppo ideologico.
Dopo essersi immerso negli studi marxisti, emerge come leader nel movimento rivoluzionario russo. Con il suo lavoro teorico, incluso il manifesto “Che fare?”, Lenin ha contribuito a delineare una visione rivoluzionaria che andava oltre le tattiche ortodosse marxiste, ponendo enfasi su un partito rivoluzionario fortemente centralizzato.
Dopo la Rivoluzione di Febbraio, che nel 1917 aveva rovesciato lo zar, Lenin fa ritorno in Russia e guida la Rivoluzione d’Ottobre che porta alla creazione di un governo socialista e all’inizio di un’epoca di totale cambiamento per la Russia e per il mondo intero.
Durante il suo governo, Lenin ha trasformato profondamente la società russa, nazionalizzando l’industria e la terra e avviando un’economia pianificata; tutte queste riforme sono state accompagnate da violenza e repressione, come l’istituzione della Cheka, la polizia segreta.
La morte di Lenin nel 1924 ha lasciato un vuoto politico significativo che, successivamente, sarà colmato da Joseph Stalin. L’eredità di Lenin, però, va ben oltre la sua morte: le sue idee hanno plasmato la struttura politica ed economica della Russia per tutto il XX secolo e hanno avuto un impatto sulla politica internazionale, ispirando i diversi movimenti comunisti che si sono poi formati in tutto il mondo.
Lenin e il marxismo
Il marxismo-leninismo è l’ideologia comunista dominante nel XX secolo, formatasi dalle teorie di Marx ed Engels con l’interpretazione di Lenin. Si tratta di un sistema filosofico ed economico che ha fornito la base teorica per l’azione politica comunista, diventando l’ideologia ufficiale dell’Unione Sovietica e di molti altri Paesi.
Secondo il marxismo-leninismo, la teoria doveva sempre essere seguita dall’applicazione pratica, garantendo così una guida scientifica per la trasformazione della società. Questa ideologia ha influenzato il pensiero politico e le azioni dei partiti comunisti di tutto il mondo, anche se venne criticata per il suo autoritarismo, soprattutto sotto Stalin.
Lenin e Stalin
Lenin e Stalin rappresentano due fasi diverse della storia russa e comunista. Lenin è stato il capo rivoluzionario che ha guidato la Russia attraverso la Rivoluzione d’Ottobre e la fondazione dell’Unione Sovietica; Stalin, invece, è diventato un vero e proprio dittatore che governò con mano ferrea, eliminando fisicamente gli oppositori.
Lenin e Stalin hanno creato due regimi profondamente diversi, in grado di mostrare le profonde divergenze presenti nel comunismo fin dalla sua nascita: Lenin inizialmente ha promosso ideali rivoluzionari e di autodeterminazione, Stalin, successivamente, ha invece implementato le politiche autoritarie e fortemente oppressive.
Lenin traccia svolta maturità – L’eredità di Lenin
Fedele al marxismo come guida pratica, Lenin è riuscito ad adattare la teoria alle necessità pratiche della Rivoluzione russa. Tuttavia, dopo la sua morte nel 1924, fra i dirigenti del partito bolscevico si sono aperte diverse dispute sulla corretta interpretazione del suo pensiero fino ad arrivare a una situazione sempre più lontana da quella che era stata auspicata da Lenin all’inizio del processo rivoluzionario. Negli anni seguenti alla sua morte, nonostante gli sforzi dei comunisti tedeschi, italiani e ungheresi, tutti i tentativi di espandere la rivoluzione ad altri Paesi sono falliti: la tanto attesa Rivoluzione dell’occidente non è mai arrivata lasciando l’Urss sempre più isolata e circondata da Paesi ostili in cui hanno preso forza e potere numerosi governi autoritari antisovietici legati alla destra più estrema.
Lenin traccia svolta maturità – Centralizzazione del potere e questione ucraina
Lenin e la sua eredità si fanno sentire ancora oggi sulla politica estera russa: questo profondo legame risulta particolarmente evidente proprio nell’attuale guerra contro l’Ucraina. Lenin ha infatti promosso l’autodeterminazione delle nazioni all’interno dell’Impero Russo, ma la sua eredità, oggi, si scontra con le azioni in Ucraina dove la Russia contemporanea cerca di mantenere una forte influenza regionale.
Dall’altra parte, l’eredità sovietica di creare un forte stato centralizzato anche attraverso una politica estera decisa si riflette perfettamente nell’attuale Russia dove il desiderio di mantenere una sfera d’influenza, soprattutto nelle zone di importanza strategica o storica per la Russia. La questione ucraina infatti, iniziata con l’annessione della Crimea nel 2014 e continuata fino alla guerra tra Russia e Ucraina iniziata nel 2022, non è altro che l’ennesimo tentativo russo di riaffermare la propria influenza su una zona considerata fondamentale per i suoi interessi.
In questo quadro, però, non bisogna dimenticare che la politica estera della Russia contemporanea viene influenzata da fattori che non hanno nulla a che fare con l’eredità leninista o sovietica. Aspetti come la globalizzazione, le dinamiche di potere internazionali e le sfide interne al Paese rivestono decisamente un ruolo molto importante nel determinare le decisioni e le azioni della Russia.
Per concludere, Lenin ha lasciato dietro di sé una pesante eredità, in molti aspetti complessa e ambigua, che ha senza dubbio influenzato la storia della Russia e del mondo intero. Questa eredità, però, va oggi interpretata nel contesto contemporaneo, adattandola alle sfide di oggi al cambiamento dei valori e degli ideali universali.
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