A Venezia 77 Gianfranco Rosi, regista italiano di documentari già vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, nel 2013, con “Sacro GRA”, presenta così la sua ultima opera, “Notturno“:
“Notturno” inizia dove finisce il reportage o il titolone di giornale dove poi ci si dimentica di quelle storie”
Presentato oggi nella sezione principale della Mostra del cinema 2020 ed in uscita nelle sale cinematografiche il 9 settembre, “Notturno” racconta le vite di gente comune nelle zone di guerra fra Siria, Iraq, Kurdistan e Libano. La situazione del Medio Oriente vista attraverso gli occhi di chi, la guerra, si ritrova a subirla: le storie di otto persone che conducono una “vita quotidiana in bilico sull’inferno”.
Notturno, a Venezia 77
Considerato un papabile vincitore del Leone d’oro, per la realizzazione di “Notturno” sono stati impiegati 3 anni. Il documentario di Gianfranco Rosi è stato girato in condizioni non facili, tra invasioni, dittature e guerre civili. Intento del regista è stato quello di porre l’accento sui civili, sulle loro vite che – volenti o nolenti – devono condurre nelle zone di guerra, non importa dove queste siano ubicate nel mondo, c’è un filo invisibile che le collega. “Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia“. Notturne sono anche le riprese in esterno effettuate dalla macchina da presa ma anche l’intimo delle anime dei civili oppressi dalla guerra, la protagonista che, in questa opera, non appare direttamente ma viene costantemente percepita.
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