Oscar 2021: la cerimonia di premiazione
Nel 2021 gli Oscar ci saranno, seppure con qualche mese di ritardo: le candidature estratte dalla shortlist già annunciate verranno svelate il prossimo 15 marzo (la votazione per indicare la rosa dei finalisti si svolgerà tra il 5 e il 10 marzo) e le statuette verranno attribuite il 25 aprile (inizialmente la data prevista era il 28 febbraio). “La nostra speranza, nel prolungare il periodo di ammissibilità e la data dei nostri premi, è di fornire la flessibilità necessaria ai registi per finire e distribuire i loro film senza essere penalizzati per qualcosa che sfugge al controllo di chiunque”, hanno dichiarato il presidente dell’Academy, David Rubin, e l’amministratore delegato, Dawn Hudson. Ma quali novità ci sono in merito alla cerimonia di premiazione?
Oscar 2021: la cerimonia di premiazione sarà in presenza
Come riporta Il Fatto Quotidiano, la cerimonia di premiazione si svolgerà in diretta da più luoghi in presenza. “Per creare uno spettacolo in presenza, che il nostro pubblico globale vuole vedere, adattandosi ai requisiti della pandemia, la cerimonia sarà trasmessa in diretta da più luoghi, incluso il famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto maggiori dettagli”, è stato spiegato. Il Dolby Theatre ospita la cerimonia dal 2001, generalmente con 3400 persone, tra cui giornalisti e fotografi. n realtà già negli Anni 50 si svolse qualcosa di analogo, quando gli Oscar si svolsero in simultanea a Los Angeles e New York. Ma questa volta l’organizzazione ha in mente qualcosa di molto più ambizioso, visto che tra la località coinvolte potrebbero esserci Londra, Parigi e Seul. Non è chiaro invece se ci sarà o meno un conduttore della serata, visto che negli ultimi due anni non c’è stato.
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Oscar 2021: gli italiani
Ricordiamo che Laura Pausini è in gara come Migliore colonna sonora per il film “The Life Ahead/La Vita Davanti A Sé”, che ha segnato il ritorno alle scene di Sophia Loren dopo 10 anni di assenza e che racchiude un potentissimo messaggio di tolleranza, integrazione e accettazione della diversità. La canzone, nata come prima collaborazione della Pausini con Diane Warren (11 nomination agli Oscar, 1 Grammy Award, 1 Emmy Award, 1 Golden Globe), porta la firma anche di Niccolò Agliardi. “È anche profondamente gratificante poter interpretare questa canzone accanto a una delle più grandi icone del mio Paese e del mondo, Sofia Loren, con un prezioso messaggio di fratellanza, che ci invita a restare uniti, pur nelle nostre differenze, e a guardare insieme al futuro”, ha dichiarato l’artista.