Perché esistiamo: tutte le teorie
Sono tante le domande che ci poniamo quotidianamente e di cui, ancora, non riusciamo a trovare la risposta. Una di questa è sicuramente: perché esistiamo? Ci sono diverse teorie scientifiche che tra poco andremo a scoprire. Anche se non siamo degli scienziati, un nostro pensiero ce l’abbiamo e, senza andare troppo a sviscerare l’argomento, potremmo dire che esistiamo per la volontà di qualcun altro; questo qualcun altro può essere il destino, il padre eterno o, semplicemente, i nostri genitori che hanno deciso di metterci al mondo. Questa è sicuramente una spiegazione molto elementare e a tratti superficiale, ovviamente c’è altro dietro e la scienza ha provato a dare delle risposte; per ora ci limitiamo a citare la scienza, senza fare riferimento alla religione; per entrare in quel mondo avremmo bisogno di più tempo. Vediamo, quindi, quali sono le teorie scientifiche a riguardo e cerchiamo di rispondere anche ad un’altra domanda: perché esiste l’universo?
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E’ una bella domanda quella che vi abbiamo posto oggi e che, crediamo, vi poniate anche da soli. La risposta non ce l’abbiamo, ma possiamo provare a comprendere alcune teorie scientifiche sull’argomento:
- Potremmo vivere in Matrix: “Nel film, Keanu Reevs, è infastitido dall’aver appreso che il mondo in cui ha vissuto è in realtà un programma per computer con lo scopo di produrre energia ed alimentare un sistema delle macchine. Questa è l’idea diffusa da uno scrittore resa famosa grazie ad un film di fantascienza, ma ci sono scienziati che lavorano nel mondo reale e che si interrogano seriamente sulla possibilità che stiamo vivendo davvero in una mondo non reale”.
- Probabilmente esiste un altro di voi nell’universo: “La teoria dice che ci sono solo un certo numero di combinazioni di particelle possibili. Se mettete in una stanza piena di bambini un set di cinque blocchi di Lego è possibile che alcuni realizzino la stessa struttura. Tutto ciò che esiste al mondo, anche le persone, sono fatte di minuscole particelle, un po’ come con le costruzioni del Lego. Ci sono tantissime combinazioni possibili, ma tutti quei bit andando a finire nello stesso posto hanno la possibilità di creare un altro esattamente come voi. Gli scienziati in realtà non conoscono quanto è grande l’universo, ma se è davvero infinito – e molti lo pensano – allora la possibilità di avere un gemello cosmico è quasi certo”.
- L’universo come un computer gigante: “C’è chi pensa che il nostro universo è solo un videogioco presente su qualche Xbox alieno, ma c’è un’altra teoria che l’universo è in sé un computer. Secondo questa visione della realtà, tutte quelle stelle, pianeti , galassie e buchi neri sono solo i circuiti e processori su una scheda madre gigante”.
- Potremmo vivere all’interno di un buco nero: Secondo il Dr. Nikodem Poplawsky presso l’Indiana University: “tutta la materia che viene risucchiata in un buco nero potrebbe finire per trasformarsi in un nuovo universo all’altro capo del filo. Dopo tutto, quando si chiede agli scienziati che cosa accade alle cose inghiottite da un buco nero, la maggior parte ammette che è uno dei grandi misteri dell’universo”.
- Il tempo si sta fermando: “Da quando il Big Bang si è verificato circa 14 miliardi di anni fa, l’universo si sta espandendo. Fino a poco tempo addietro si è ritenuto che tutto deve essere rallentando, così la forza di gravità risucchia tutte quelle galassie indietro l’inizio.La maggior parte degli scienziati teorizzano che una cosa chiamata “energia oscura” è la colpevole di tutto questo, una sorta di invisibile anti-gravità che spinge le galassie distanti. Ma una nuova teoria portata avanti da ricercatori presso due università spagnole sostiene che l’universo non sta realmente accelerando ma in realtà è il tempo che sta rallentando”.
Per finire, vediamo insieme perché esiste l’universo.
Perché esiste l’universo?
A questa domanda, fra i tanti, ha tentato di rispondere Jim Holt nel suo libro Why Does The World Exist, parlando con cosmologi (Alex Vilenkin, Roger Penrose), fisici (Steven Weinberg, David Deutsch), filosofi (Adolph Grünbaum, John Leslie, Derek Parfit), teologi (Richard Swinburne) e anche con uno scrittore (John Updike), per cercare una risposta alla madre di tutte le domande, ovvero: “Perché esiste qualcosa invece che nulla?” Arthur Schopenhauer, dal canto suo, pensa a quali evidenze si hanno, tali da dire che possa esistere il nulla? E anche ammesso che sia possibile concepire l’assenza di qualunque cosa, perché il nulla dovrebbe essere più probabile, più semplice, o più naturale di ciò che esiste? Forse non c’è proprio niente da spiegare.
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