Quanto volte vi siete chiesti come mai i mobili IKEA hanno quei nomi assurdi molto spesso impronunciabili?
A dare una risposta ci ha pensato Anne Quito su “Quartz”, rivelando che i nomi del colosso svedese, seguono una logica interna che riguarda la cultura scandinava.
Jon Karlsson, uno dei designer IKEA, ha spiegato che i nomi vengono estratti da un database di parole svedesi.
Le librerie, ad esempio, hanno i nomi delle libere professioni o dai nomi propri di ragazzi (Espedit, Billy…), stessa cosa per i mobili da giardino che prendono i nomi da alcune isole scandinave (‘Äpplarö’, ‘Västerön’…). I tappeti, poi, hanno i nomi di città e paesi della Danimarca o della Svezia (‘Adum’, ‘Stoccolma’, ‘Silkeborg’) e le lenzuola e tutto il corredo letto si chiamano come le piante o i fiori (‘Häxört’ o Circaea Luteziano).
Le regole per rinominare i prodotti in vendita sono state inventate dal fondatore Ingvar Kamprad affetto da dislessia. Lo stesso nome IKEA, infine, è l’acronimo delle iniziali del suo fondatore, di Elmtaryd (la fattoria della sua famiglia) e Agunnaryd, il villaggio dove è cresciuto il papà del colosso svedese.
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