Prima Prova Maturità 2018: come cambia il saggio breve - Studentville

Prima Prova Maturità 2018: come cambia il saggio breve

Saggio Breve Prima Prova 2018: proposte di modifica del prof Serianni

Non credete ai vostri occhi? State tranquilli: è vero, saranno apportate alcune modifiche al saggio breve della prima prova di Maturità, ma questo non vuol dire che sarà rivoluzionato tutto (almeno per ora). Innanzitutto, ci teniamo a precisare che le modifiche vere e proprie partiranno dall’Esame di Maturità 2019 e il nuovo assetto dell’Esame di Stato verrà illustrato in tempi utili, probabilmente entro il mese di aprile (secondo quanto ha affermato il ministro Fedeli), così da permettere ai maturandi di prepararsi, almeno psicologicamente. Tra le diverse novità anche la prima prova subirà un lieve aggiornamento e, nello specifico, sarà proprio il saggio breve a debuttare con un nuovo look forse già a partire dalla Maturità 2018, vediamo come.

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Prima Prova Maturità 2018: il saggio breve

La tipologia B rappresenta l’ancora di salvezza di migliaia di maturandi: essa è articolata in quattro ambiti (artistico-letterario, storico-politico, tecnico-scientifico, socio-economico) da sviluppare in forma di saggio breve o articolo di giornale. Arrivati al quinto vi sarete allenati tantissimo nello svolgimento del saggio breve e sapete benissimo come procedere. Per prima cosa dovete fare attenzione all’argomento da trattare, poi passate alla lettura approfondita dei documenti contenuti nella traccia. Poi passate alla stesura: introduzione, svolgimento al cui interno dovrete citare i documenti, conclusione. Ricordate poi di inserire un bel titolo e di destinare poi il saggio ad una rivista specialistica.

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Come cambia il saggio breve della prima prova di Maturità?

Fin qui tutto normale: lo svolgimento rimarrà tale e quale, così come i 4 ambiti della tipologia B. E allora, cosa cambia? La proposta di Serianni riguarda in particolare il numero dei documenti inseriti nella traccia: troppi, che spesso disorientano e spingono i ragazzi a fare un collage di ciò che si trovano davanti, senza utilizzare le proprie risorse mentali. Si cercherà dunque di ridurre al minimo la presenza di questi testi in modo che i maturandi possano lavorare in modo più autonomo: “Ci sarà sempre un testo letterario, ma tra le nostra indicazioni ci sarà anche la proposta di rivedere il numero di stralci, documenti, citazioni e riflessioni date ad appoggio dello svolgimento. Lo studente cade nella tentazione di fare un collage, ma alla fine delle superiori deve dimostrare di aver imparato a ragionare con la propria testa” (Serianni).

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