PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: CONSIGLI SULL’ARTICOLO DI GIORNALE
Prima prova: hai già deciso quale traccia svolgere alla Maturità 2019? Hai già scartato le opzioni saggio breve, tema storico, tema di attualità e analisi di un testo letterario e pensi che l‘articolo di giornale sia la tipologia più adatta a te? Allora ti consigliamo di leggere attentamente i consigli del nostro tutor d’eccezione, una vera guest star, firma brillante e talento indiscusso del giornalismo italiano: Tommaso Labate. Siete pronti?
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PRIMA PROVA 2019: LE DRITTE DI TOMMASO LABATE
Prima di entrare nel dettaglio e di scoprire quali dritte ci ha consigliato il nostro ospite per lo svolgimento dell’articolo di giornale, però, impariamo a conoscerlo meglio. Tommaso Labate, trentaquattrenne calabrese di Marina di Gioiosa Ionica, ha fatto la maturità classica (ancora dubbi sul liceo classico?) ed è laureato in Scienze Politiche. Si occupa soprattutto di politica interna, ha lavorato al Riformista, a Pubblico, al Corriere della Sera. Ha scritto anche per RaiTre e per diverse testate come Vanity Fair, A, l’Unità e Panorama. Potrete conoscerlo meglio leggendo il suo blog o seguendolo sul suo profilo Twitter (@tommasolabate).
PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: COME SCRIVERE UN ARTICOLO DI GIORNALE
Ora siamo pronti a conoscere tutte le dritte che ci ha dato Tommaso per lo svolgimento della traccia dell’articolo di giornale. Ecco cosa ci ha detto sulla tipologia B.
– Tommaso, lei ha iniziato a fare il giornalista a 22 anni, pochi anni dopo il suo diploma al liceo classico. Può svelare ai nostri studenti il segreto per scrivere un buon articolo di giornale?
Di segreti ce ne sono tanti. Quello più importante è in quattro parole: “scrivere in maniera semplice”. In modo che tutti, dal professore universitario allo studente delle medie, abbiano la possibilità di capire.
– Cambiamo verso della medaglia. Quali sono invece gli errori da evitare nella stesura di un articolo? Ci sono insidie in cui i nostri ragazzi rischiano di cadere?
La tentazione più pericolosa è quella di pensare che un linguaggio complicato e le frasi lunghe siano un vantaggio. Mentre, almeno secondo me, non lo sono.
– Il titolo. I manuali lo considerano “la vetrina” di un articolo. L’elemento che spinge il pubblico a leggere un pezzo. In questo caso il nostro pubblico è la prof d’italiano. Che tipo di titolo suggerisce di usare? Secco e descrittivo? Una frase ad effetto?
Il titolo è come la quarta di copertina di un libro. E’ l’elemento che invoglia a leggere il resto. Si può puntare a un titolo secco e descrittivo che sia anche a effetto, no?
– Giornalisti non ci si improvvisa, o forse sì? Consiglierebbe ad uno studente che non ha mai scritto un articolo di giornale di farlo per la priva volta alla maturità?
Assolutamente sì. Ovviamente, rimango scettico sul fatto che tutti si improvvisino giornalisti nella vita. D’altronde, perché se nessuno va a farsi curare un ascesso da un dentista improvvisato, qualcuno dovrebbe prestare attenzione a una notizia di un giornalista improvvisato?
– Si dice che almeno una volta l’anno la maturità sia l’incubo ricorrente anche di chi i banchi di scuola li ha lasciati da un po’. Lei si ricorda il suo tema d’italiano? Su cosa verteva la traccia?
Ho scelto il tema storico. Che nel 1997 era sulla Seconda rivoluzione industriale.
– Infine, qualche dritta per i nostri maturandi.
So che può sembrare folle, soprattutto se detto da chi questa prova l’ha già superata. Ma non dimenticate che è un momento unico nella vostra vita. Come una festa alla quale si sa che non si parteciperà mai più. Per questo, divertitevi.
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