Prima Prova Maturità 2019 sull'Europa: riassunti e risorse - Studentville

Prima Prova Maturità 2019 sull'Europa: riassunti e risorse

Prima Prova Maturità 2017: cosa sapere per svolgere una traccia sull?Unione Europea, riassunti e risorse utili da usare all?Esame di Stato

PRIMA PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: RIASSUNTI E RISORSE

La prima prova Maturità 2019 mette molta ansia e per arrivare preparatissimi su tutte le possibili tracce che potresti trovare, è bene raccogliere informazioni, risorse, dati sui principali argomenti d’attualità avvenuti nell’ultimo anno e sugli anniversari più importanti che ricorrono nel 2018 e 2019. A questo proposito, abbiamo pensato che può esserti utile una raccolta di riassunti e risorse sull’Unione Europea e la sua storia, visto che da poco, nel 2017, si è celebrato il 60° anniversario dei Trattati di Roma, ma è anche iniziato l’iter della Brexit, per cui il Regno Unito è il primo stato membro a lasciare l’UE. Il Miur sceglierà di proporre una traccia di Prima Prova sull’Unione Europea? Impossibile scoprirlo prima del 19 giugno: nel frattempo preparati al meglio con tutte i nostri riassunti e risorse!

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PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: LE ORIGINI

 L’idea di una comunità europea unita e il sogno degli Stati Uniti d’Europa si sviluppa alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vista la quantità di distruzione e di morte che la guerra tra Stati-nazione aveva portato. Il primo passo verso questo progetto porta la data del 9 maggio 1950: in quel giorno, che oggi è celebrato come la Giornata dell’Europa, il ministro degli Esteri francesi Robert Schuman propose, soprattutto alla Germania, la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, per gestire in maniera condivisa e partecipata la produzione dell’acciaio e la gestione delle miniere di carbone (il controllo di aree minerarie come la Renania erano sempre state al centro del conflitto tra Germania e Francia). La Dichiarazione Schuman, non solo venne accolta dalla Germania dell’Ovest, ma anche dall’Italia, il Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi (oltre alla Francia): i sei stati dettero vita così alla CECA, il primo degli organismi sovranazionali dotato di istituzioni europee che oggi chiamiamo Unione Europea.

PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: TRATTATI DI ROMA

Gli ottimi risultati della cooperazione in ambito CECA portarono i sei stati fondatori a volere ampliare l’ambito di azione delle istituzioni europee così come i loro poteri, arrivando alla creazione di un mercato unico basato sulla libera circolazione di merci, servizi, capitali e lavoratori. Il 25 marzo 1957, 60 anni fa, al Campidoglio, vennero firmati i Trattati di Roma, istitutivi della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’energia atomica (EURATOM). Oltre alla creazione del mercato unico, la CEE doveva essere il fondamento per una costruzione funzionale dell’Europa politica. Per approfondire: Tema di attualità svolto sui Trattati di Roma.

PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: AMPLIAMENTO E NASCITA DELL’UNIONE EUROPEA

Nel corso degli anni, la Comunità Europea è andata ampliandosi, passando dai 6 stati fondatori ai 28 attuali. Il primo ampliamento avvenne tra gli anni ’70 e gli anni ’80: nel 1973 entrarono nella CEE Regno Unito, Irlanda e Danimarca, nel 1981 la Grecia, mentre nel 1986 fu la volta di Spagna e Portogallo. Nel 1990, dopo la caduta del Muro di Berlino, anche la Germania dell’Est, riunificata a quella dell’Ovest, entra nella CEE.
Un punto di svolta importante arriva nel 1992, con la firma del Trattato di Maastricht, istitutivo dell’Unione Europea: i nuovi trattati ampliavano i poteri delle istituzioni europee (in particolare Commissione e Parlamento), suddividevano le competenze dell’Unione su 3 pilastri (Comunità Europea che avrebbe inglobato CECA, CEE e CEEA; Politica estera e sicurezza comune; Affari interni e giustizia). Fu un decisivo passo per l’integrazione non solo economica, ma anche politica dell’Unione Europea: oltre al principio di sussidiarietà, venne introdotta anche la cittadinanza europea, intesa come status garantito a tutti i cittadini di uno stato membro che conferisce dei diritti a tutti questi soggetti, incluso il diritto alla libera circolazione.
Dopo la nascita dell’UE, entrarono a fare parte dell’organizzazione sovranazionale anche Austria, Svezia e Finlandia nel 1994, fino al grande ampliamento a est avvenuto nel 2004, con l’entrata di Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca e Slovenia. Nel 2007 fu la volta di Bulgaria e Romania, mentre l’ultimo Stato a essere entrato a far parte dell’UE è la Crozia, ammessa nel 2013.

PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: DALL’EURO AI TRATTATI DI LISBONA

Il Trattato di Maastricht fu il punto di partenza per la creazione di una moneta unica europea, l’Euro, entrata in circolazione nel 2002. Non tutti gli Stati dell’UE hanno aderito all’Euro (oggi sono 19 su 28 gli stati membri che hanno adottato la valuta europea). Fallito un tentativo di creare una vera e propria Costituzione Europea nel 2004, nel 2007 si è arrivati alla stesura e firma del Trattato di Lisbona, composto dal Trattato sull’Unione Europea (TUE) e dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Questo Trattato abolisce i pilastri, prevede il riparto di competenze tra Unione e Stati membri, rafforza i poteri del Parlamento Europeo e rafforza la tutela dei diritti fondamentali, dando alla Carta di Nizza sui diritti fondamentali dei cittadini UE il medesimo valore giuridico dei trattati.

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PROVA MATURITÀ 2019 SULL’EUROPA: LA BREXIT

 Il Regno Unito è stato storicamente lo Stato Membro con lo status più particolare all’interno dell’UE, avendo optato per più di un opt-out: non aderisce a Schengen, Euro, Carta dei diritti e di volta in volta può decidere se partecipare alle questioni in ambito Giustizia e Affari Interni. Il crescente sentimento antieuropeista dovuto all’immigrazione massiccia nel Regno Unito e la crisi economica hanno portato il Governo britannico di David Cameron a indire per il 23 giugno 2016 un referendum popolare per chiedere ai cittadini se volessero uscire o restare in Unione Europea. A sorpresa, la vittoria è andata ai sostenitori del Leave: il nuovo governo di Theresa May, il 29 marzo 2017, ha così dato via all’iter ufficiale previsto dall’articolo 50 TUE per far uscire il Regno Unito dall’Unione Europea, operazione che dovrebbe concludersi entro il 2019. La Brexit diventerà così effettiva.
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