PRIMA PROVA MATURITÀ: TRACCIA SU PRIMO LEVI
Studiare e ancora studiare, ecco il tuo dovere in vista della Maturità! Ma come regolarsi per l’incognita della traccia dell’analisi del testo della prima prova, quale autori studiare di più, quale potrebbe essere scelto dal Ministero per lo svolgimento della tipologia A del primo scritto degli esami di Stato? Difficile dare una risposta, quello che possiamo dire è che dovrai studiare quanti più autori possibili, in modo da arrivare pronto e preparato e in grado di affrontare qualsiasi incognita ti si presenti. Oggi, ti proponiamo il ripasso di un famoso autore, celebre non solo per la sua produzione letteraria, ma anche come testimone diretto di una delle più grandi atrocità del Novecento: Primo Levi.
TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ ANALISI DEL TESTO: PRIMO LEVI
E se uno degli autori scelti dal Miur per la prima prova fosse proprio Primo Levi? Con il nostro aiuto studiare sarà un gioco da ragazzi. Ripassiamo insieme la vita e le opere dell’autore.
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Primo Levi: cenni biografici
Primo Levi nasce il 31 luglio 1919 a Torino. È ricordato come un grande scrittore ma soprattutto perché testimone delle deportazioni naziste, essendo lui stesso un sopravvissuto ai lager nazisti. Nel 1934 Primo Levi si iscrive al Ginnasio – Liceo D’Azeglio di Torino, dimostrandosi un eccellente studente; durante la sua carriera scolastica ebbe per qualche mese come professore d’italiano nientemeno che Cesare Pavese. Più che per le materie letterarie è evidente la sua propensione per la chimica e la biologia che saranno poi la sua professione e di cui parlerà molto anche nel suo romanzo più celebre Se questo è un uomo. Dopo il Liceo si iscrive alla Facoltà di Scienze all’ Università e si laurea con lode nel 1941. Nel 1942, per ragioni di lavoro, è costretto a trasferirsi a Milano ma intanto la guerra è in pieno svolgimento. Nel 1943 si unisce alla lotta partigiana, venendo però quasi subito catturato dalla milizia fascista. Un anno dopo si ritrova internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato ad Auschwitz. Primo Levi, sopravvissuto a tali atrocità e orrore, muore suicida l’11 aprile 1987, forse schiacciato e logorato dalle esperienze strazianti che ha subito.
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Primo Levi e l’esperienza nel lager: Se questo è un uomo
La tragica esperienza della deportazione del lager nazista è narrata con dovizia di particolari, nel romanzo-testimonianza, “Se questo è un uomo”, pubblicato nel 1947, che rappresenta un documento importantissimo delle violenze subite da molte vite umane, straziate e private della propria dignità. Il romanzo tratta temi delicati, ma lo fa con rispetto, umiltà e forte senso della dignità umana; il racconto è chiaro, lucido e pragmatico, proprio perché non serve a dare giudizi, ma solo a documentare, a rendere testimonianza di ciò che accadde all’interno del lager. Levi scriverà questo romanzo grazie al fatto di essere un sopravvissuto: viene liberato il 27 gennaio 1945 in occasione dell’arrivo dei Russi al campo di Buna-Monowitz.
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Primo Levi: produzione letteraria
Nel 1963 Levi pubblica La Tregua, il suo secondo romanzo dove racconta il ritorno a casa.. Altre opere da lui composte sono: una raccolta di racconti dal titolo “Storie naturali”; una raccolta di racconti, “Vizio di forma”, una nuova raccolta “Il sistema periodico”; una raccolta di poesie “L’osteria di Brema” e altri libri come “La chiave a stella”, “La ricerca delle radici”, “Antologia personale” e “Se non ora quando”. Infine scrive nel 1986 un altro testo assai ispirato dall’emblematico titolo “I Sommersi e i Salvati” sempre in relazione ai lager nazisti. Dai libri di Levi sono stati tratti due film: La strada e La tregua.
Per la Traccia su Primo Levi, vedi anche:
Tesina di Maturità Primo Levi con i collegamenti a tutte le materie