PRIMA PROVA MATURITÀ: TRACCIA SU SCIASCIA
Quale sarà l’autore scelto dal Miur per la prima prova dell’Esame di Stato di domani? La Maturità è alle porte, quindi occorre avere tutto sotto controllo.
Se sei interessato a svolgere la traccia dell’analisi del testo, dato che nessuno è in grado di affermare con certezza quale sarà l’autore scelto dal Miur, l’unico aiuto che possiamo darti è fornirti tutto il materiale necessario per studiare. Oggi ti proponiamo il ripasso di Leonardo Sciascia, scrittore, saggista, giornalista, politico, poeta e drammaturgo, così potrai arrivare preparato e avere più ampi margini di scelta il giorno della prima prova.
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TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ ANALISI DEL TESTO: LEONARDO SCIASCIA
Sciascia è uno degli autori italiani più importanti, una delle grandi figure del Novecento e non ci stupiremmo se il Ministero scegliesse un brano tratto dalle sue opere per l’analisi del testo. Ecco tutto quello che c’è da sapere per prepararti. Ti forniamo appunti fondamentali per il ripasso e lo studio della vita e le opere di Sciascia.
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Leonardo Sciascia: cenni della biografia
Sciascia è stato un autentico spirito libero e un anticonformista, che ha saputo descrivere con giudizio e lucidità le pecche della società a lui contemporanea. E’ stato un autore poliedrico e sono stati davvero tantissimi i campi di cui si è interessato. Sciascia nasce a Racalmuto, in Sicilia l’ 8 gennaio 1921 e muore a Palermo, 20 novembre 1989. La sua Sicilia, fatta di contrasti brutali, lo spinge verso l’esigenza letteraria di conoscere e indagare i contrasti della sua terra prima e dell’Italia intera poi. Caratteristica peculiare del suo operato è la ricerca di descrivere la realtà, che per Sciascia è un insieme di verità e menzogna. Studia a Caltanissetta dove trascorrerà gli anni più belli della sua vita, come lui stesso dichiarerà nella sua autobiografia. La sua formazione culturale comprende grandi autori classici come Voltaire, Montesquieu, Cesare Beccaria, Pietro Verri.
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Leonardo Sciascia: lo stile e la poetica
Sciascia fu un notevole giornalista con forte senso civico e morale. Si occupò di politica, dell’assasinio di Moro, dei mafiosi pentiti, e di mafia. Scrisse moltissimo, dalla politica alla commedia, dal romanzo all’attualità, dimostrando sempre una vasta cultura e una saggezza ispirata dalla verità. Dotato di un forte e profondo senso giustizia, vive il suo intenso modo di vederla con pessimismo, deluso dalle circostanze. Forte dei suoi modelli di studio illuministici, non rinuncia mai all’uso della ragione umana per conoscere a fondo il principio che muove la sua opera: conoscere la verità.
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Leonardo Sciascia le opere più importanti
Tra le opere più conosciute troviamo: “Gli zii di Sicilia“, una breve raccolta che si apre con “La zia d’America”, una sorta di dissacrazione della storia dello “Zio Sam”, visto come dispensatore di doni e libertà. la raccolta include anche “La morte di Stalin”, “Il quarantotto”, ambientato nel periodo del Risorgimento, e “L’antimonio”. Gli anni sessanta vedranno nascere alcuni dei romanzi più famosi, come Il giorno della civetta (1961) e Il consiglio d’Egitto (1963), ambientato in una Palermo del ‘700, dedicati alle ricerche storiche sulla cultura siciliana. Nel 1965 esce la sua commedia “L’onorevole” una denuncia delle complicità tra governo e mafia. Nel 1966 ritorna con un romanzo “giallo”, A ciascuno il suo: La vicenda narrata è quella di un professore di liceo, Paolo Laurana, che inizia ad indagare sulla morte del farmacista del paese e dell’amico dottore, ma che si scontra con il silenzio di tutti i paesani. Dal romanzo sarà tratto il film omonimo di Elio Petri del 1967.
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Leonardo Sciascia: Il giorno della Civetta
l’opera principale di Sciascia è Il Giorno della Civetta, pubblicato per la prima volta nel 1961. Il libro trae spunto dall’omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, avvenuto a Sciacca nel gennaio del 1947 ad opera della mafia di Cosa Nostra. L’importanza del romanzo sta soprattutto nel fatto che a livello letterario, fino a quel momento, non esisteva ancora un libro che descrivesse i sistemi mafiosi e le modalità d’azione dell’organizzazione criminale. Era necessario, come sostenne lo stesso autore, che qualcuno portasse tutto questo alla luce.
Ecco la trama. Salvatore Colasberna, presidente di una piccola impresa edilizia chiamata Santa Fara, viene ucciso nella piazza Garibaldi, mentre sale sul pullman per Palermo. A condurre le indagini è il capitano dei carabinieri Bellodi, ex partigiano. Si scoprirà che esistono chiare collusioni con la mafia, ma l’omicidio del Nicolosi verrà attribuito all’amante della moglie e la verità sfuggirà di mano.