Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello: analisi del testo - Traccia svolta Maturità 2024 - Studentville

Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello: analisi del testo - Traccia svolta Maturità 2024

Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello alla Prima Prova della Maturità 2024

Nella mattinata di mercoledì 19 giugno 2024 ha preso il via l’Esame di Maturità per gli studenti e studentesse dell’ultimo anno. Fra le prove scelte dal Ministero dell’Istruzione, nella tanto temuta Prima Prova, è uscito come autore Luigi Pirdandello.

Ricordiamo che la modalità di svolgimento delle tracce di tipologia A si divide in due parti: la prima riguarda l’analisi e la comprensione del testo, mentre la seconda di commento, parafrasi e risposte ai quesiti di concetto sull’autore scelto.

Leggi anche: Maturità su Pirandello: collegamenti a tutte le materie

Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello: il testo

Ecco il testo tratto da Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello, proposto come tema di Tipologia A alla Prima Prova di Maturità 2024:

Soddisfo, scrivendo, a un bisogno di sfogo, prepotente. Scarico la mia professionale impassibilità e mi vendico, anche; e con me vendico tanti, condannati come me a non esser altro, che una mano che gira una manovella. Questo doveva avvenire, e questo è finalmente avvenuto!L’uomo che prima, poeta, deificava i suoi sentimenti e li adorava, buttati via i sentimenti, ingombro non solo inutile ma anche dannoso, e divenuto saggio e industre, s’è messo a fabbricar di ferro, d’acciajo le sue nuove divinità ed è diventato servo e schiavo di esse.Viva la Macchina che meccanizza la vita!”“Vi resta ancora, o signori, un po’ d’anima, un po’ di cuore e di mente? Date, date qua alle macchine voraci, che aspettano! Vedrete e sentirete, che prodotto di deliziose stupidità ne sapranno cavare. Per la loro fame, nella fretta incalzante di saziarle, che pasto potete estrarre da voi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto?”“È per forza il trionfo della stupidità, dopo tanto ingegno e tanto studio spesi per la creazione di questi mostri, che dovevano rimanere strumenti e sono divenuti invece, per forza, i nostri padroni. La macchina è fatta per agire, per muoversi, ha bisogno di ingojarsi la nostra anima, di divorar la nostra vita. E come volete che ce le ridiano, l’anima e la vita, in produzione centuplicata e continua, le macchine? Ecco qua: in pezzetti e bocconcini, tutti d’uno stampo, stupidi e precisi, da farne, a metterli sù, uno su l’altro, una piramide che potrebbe arrivare alle stelle. Ma che stelle, no, signori! Non ci credete. Neppure all’altezza d’un palo telegrafico. Un soffio li abbatte e li ròtola giù, e tal altro ingombro, non più dentro ma fuori, ce ne fa, che – Dio, vedete quante scatole, scatolette, scatolone, scatoline? – non sappiamo più dove mettere i piedi, come muovere un passo. Ecco le produzioni dell’anima nostra, le scatolette della nostra vita!“Che volete farci? Io sono qua. Servo la mia macchinetta, in quanto la giro perché possa mangiare. Ma l’anima, a me, non mi serve. Mi serve la mano; cioè serve alla macchina. L’anima in pasto, in pasto la vita, dovete dargliela voi signori, alla macchinetta ch’io giro. Mi divertirò a vedere, se permettete, il prodotto che ne verrà fuori. Un bel prodotto e un bel divertimento, ve lo dico io.

Ecco le domande di comprensione e di analisi:

  1. Sintetizza il contenuto del brano e individua la tesi sostenuta dal protagonista.
  2. Nel testo Pirandello utilizza numerosi espedienti espressivi: individuali e illustrane lo scopo.
  3. Commenta la frase ‘Per la loro fame, nella fretta incalzante di saziarle, che pasto potete estrarre
    da voi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto?’.
  4. Illustra la visione del futuro che Serafino prospetta quando afferma: ‘Mi divertirò a vedere, se
    permettete, il prodotto che ne verrà fuori. Un bel prodotto e un bel divertimento, ve lo dico io.’

Ecco la produzione da svolgere:

Sulla base dell’analisi condotta, approfondisci l’interpretazione complessiva del brano, facendo
ricorso a tue conoscenze e letture personali, con opportuni collegamenti ad altri testi e autori a te
noti che presentino particolari riferimenti agli effetti che lo sviluppo tecnologico può produrre sugli
individui e sulla società contemporanea.

Ecco la traccia completa con tutti i quesiti a cui rispondere:

Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello: il significato

I quaderni di Serafino Gubbio operatore sono sette e scandiscono le pagine di un diario immaginario scritto da un operatore cinematografico, che si chiama Serafino Gubbio e ha il soprannome Si gira, il quale vuole vendicarsi delle macchine che lo hanno ridotto a una mano che gira una manovella, scrivendo le storie della troupe impegnata nella produzione di un film per la casa cinematografica Kosmograph. Il racconto, scritto in prima persona, si apre con l’arrivo a Roma di Serafino, ospite la prima notte di uno strano tipo di filosofo, Simone Pau, in un ospizio di mendicità.

Sono racconti che seguono il percorso di una persona vittima della macchina da presa, mentre prende coscienza della sua alienazione. Pirandello usa Serafino Gubbio per lamentarsi della meccanicizzazione della vita in contrasto alla scrittura che lui stesso utilizza come vendetta: “Scarico la mia professionale impassibilità e mi vendico, anche; e con me vendico tanti, condannati come me a non esser altro, che una mano che gira una manovella“. Gubbio scompone la propria figura umana in pezzi sovrapposti a quelli della macchinetta, arrivando ad affermare che lui non ha più un’anima, perché non ne ha bisogno per girare una manovella: “La macchina è fatta per agire, per muoversi, ha bisogno di ingojarsi la nostra anima, di divorar la nostra vita. E come volete che ce le ridiano, l’anima e la vita, in produzione centuplicata e continua, le macchine?“. Come Serafino è ridotto a “una mano che gira una manovella” così questa umanità anonima, diventata serva delle macchine, coincide tutta con le mani funzionali al lavoro.

Leggi anche: I quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello

La vita di Luigi Pirandello

Luigi Pirandello nasce ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) e frequenta la scuola nella città natale fino al secondo anno presso l’Istituto Tecnico. Nel 1880 si trasferisce a Palermo a causa dei problemi economici della famiglia e qui frequenta il liceo. Dopo si iscrive contemporaneamente sia alla Facoltà di Legge sia a quella di Lettere dell’Università di Palermo e nel 1887 si trasferisce alla Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, dalla quale è costretto ad allontanarsi. Si iscrive, così, all’Università di Bonn e lì si innamora di Jenny Schulz-Lander, alla quale dedica il suo secondo volume di poesie, dal titolo Pasqua di Gea.

Nello stesso anno rientra in Italia e si stabilisce a Roma con un assegno mensile ottenuto dal padre. Nel 1894 sposa Maria Antonietta Portolano, figlia di un socio del padre, e l’anno dopo nasce il primo figlio, Stefano. Dopo le prime opere di poesia, scritte in Germania, nella Capitale inizia a collaborare a giornali e riviste con articoli e brevi studi critici e nel 1897 diventa docente presso l’Istituto Superiore di Magistero femminile di Roma. Nel 1897 e nel 1899 gli nascono i figli Rosalia (Lietta) e Fausto.

Viene travolto da una serie di problemi di tipo lavorativo e sentimentale, visto che la moglie dà i primi segni della malattia mentale fino ad essere ricoverata in ospedale. Nel 1901 pubblica il romanzo L’esclusa (scritto nel 1893) e nel 1902 Il turno; nel 1904 ottiene il primo vero successo con Il fu Mattia Pascal. Nel 1908 diventa ordinario dell’Istituto superiore di Magistero e pubblica due importanti saggi: L’umorismo e Arte e Scienza.

Nel 1909 pubblica il romanzo I vecchi e i giovani e l’anno dopo rappresenta i suoi primi lavori teatrali: La morsa e Lumie di Sicilia. Intanto prosegue la scrittura e la pubblicazione di contenuti con il titolo generale di Novelle per un anno. Nel 1915 il figlio parte volontario in guerra in cui viene fatto prigioniero e muore la madre a cui era molto legato.

Nel 1916 inizia la vera stagione teatrale pirandelliana con Pensaci, Giacomino! Liolà e La ragione degli altri, alle quali seguiranno Così è, se vi pare (1917), Il berretto a sonagli, Il piacere dell’onestà, La patente, Il giuoco delle parti, Ma non è una cosa seria, Tutto per bene, La Signora Morli uno e due, fino ai Sei personaggi in cerca d’autore. E ancora Enrico IV del 1922, Vestire gli ignudi (1922), Ciascuno a suo modo (1924). Nel 1926 fa uscire l’ultimo romanzo, Uno nessuno centomila e fonda a Roma, insieme al figlio Stefano, Orio Vergani e Massimo Bontempelli il Teatro d’arte. Nel 1934 riceve a Stoccolma il premio Nobel per la Letteratura. Muore due anni più tardi.

Prima Prova Maturità 2024: tutte le tracce svolte

Ecco tutte le tracce uscite nella prima prova di maturità 2024 con a fianco la nostra proposta di traccia svolta:

  • A1: “Pellegrinaggio” da Vita d’un Uomo di Giuseppe Ungaretti (Traccia svolta)
  • A2: Quaderni di Serafino Gubbio di Luigi Pirandello (Traccia Svolta)
  • B1: “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso (Traccia Svolta)
  • B2: Testo tratto da Maria Agostina Cabiddu in “Rivista AIC” (Traccia Svolta)
  • B3: “Riscoprire il silenzio” di Nicoletta Polla-Mattiot (Traccia Svolta)
  • C1: “Elogio dell’Imperfezione” di Rita Levi Montalcini (Traccia Svolta)
  • C2: “Profili, selfie e blog” di Maurizio Camilito (Traccia Svolta)

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