SAGGIO BREVE SVOLTO PER LA PRIMA PROVA DI MATURITÀ
Se alla prima prova di maturità vuoi scegliere la tipologia B e svilupparla in forma di saggio breve, devi sapere bene come strutturare il testo. Come si fa un saggio breve? A volte il miglior modo per capire come svolgere questa tipologia della prima prova di Maturità 2019 è passare attraverso l’esempio di un saggio breve già svolto. Prima di iniziare lo svolgimento guidato, vi ricordiamo che alla prima prova della maturità 2019, relativamente alla tipologia B, ci troveremo di fronte 4 tracce, da sviluppare in forma di saggio breve o articolo di giornale:
- saggio breve ambito artistico – letterario
- saggio breve ambito socio – economico
- saggio breve ambito storico – politico
- saggio breve ambito tecnico – scientifico
Se si ha intenzione di svolgere il saggio breve o l’articolo di giornale, è molto importante scegliere l’ambito in cui si è più preparati, in quanto bisognerà dimostrare di conoscere bene l’argomento al di là dei documenti che ci verranno proposti.
COME SCRIVERE UN SAGGIO BREVE SVOLTO: L’ESEMPIO
Proviamo adesso a svolgere insieme un saggio breve, così da comprendere quali regole bisogna applicare durante la stesura, quale linguaggio utilizzare e soprattutto come utilizzare le ore che abbiamo a disposizione. Cominciamo!
Cerchi uno schema generale da guardare prima dell’esempio svolto? Leggi:
Per approfondire: Saggio breve prima prova maturità 2019
COME SI FA UN SAGGIO BREVE: LO SCHEMA DA SEGUIRE
Una volta che ci saranno consegnate le tracce della prima prova maturità 2019, avremo 6 ore a disposizione per svolgere il nostro tema. Dunque, leggiamo bene tutte le tracce, e una volta che siamo sicuri di volerci concentrare sul saggio breve, scegliamo quello che pensiamo di saper svolgere meglio.
Leggi anche:
Saggio breve svolto passaggio 1: Lettura dei documenti
Facciamo ora un esempio pratico. Ho scelto di svolgere un saggio breve di ambito socio – economico della prima prova di Maturità 2011. Ecco la traccia:
Argomento saggio breve svolto: Siamo quel che mangiamo?
Documento 1
«“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi – dice Massimo Volpe, presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) – la vita sedentaria è un rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora. Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana alimentazione. Pochissimi sanno davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo disorganizzato”. Il 95 per cento, continua l’esperto,
dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma poi l’80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla settimana; il 45 per cento consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre, poi, mangia pesce appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. “Dobbiamo modificare le nostre abitudini – dice il cardiologo – e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone, proprio come una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.»
(Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile 2011)
Documento 2
«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO […] ha iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale dell’umanità). […] La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.»
(CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it)
Documento 3
«La politica alimentare […] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è il cibo. Se il cibo è energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. […] Il vero problema è che da un lato c’è una visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e allevamenti intensivi altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica, che dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste. Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato. […] Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è una merce non importa se lo sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire. Ma il cibo non funziona così.»
(Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” – 9 giugno 2010)
Documento 4
«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra forma fisica. […] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi mangia svolgendo altre attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più propenso ad esagerare con le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. […] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso quello di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non mettere su chili di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare l’attenzione su quello che si sta consumando.»
(Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it)
Saggio breve svolto passaggio 2: sintesi dei documenti
Abbiamo dunque 4 documenti, che dobbiamo leggere attentamente, non dimenticando l’argomento centrale su cui dovrà vertere il nostro saggio breve: “Siamo quel che mangiamo?”. Leggiamo i brani almeno un paio di volte, e di ognuno appuntiamo il significato generale:
- documento 1: le cattive abitudini alimentari e una vita sedentaria compromettono la salute dell’uomo.
- documento 2: la dieta mediterranea costituisce non solo un modello di alimentazione sana, ma promuove anche l’interazione sociale: per questo essa è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità.
- documento 3: il cibo non è una semplice merce, e dobbiamo comprenderne il vero valore, non basandoci solo sul prezzo.
- documento 4: mangiare mentre si è concentrati su altro contribuisce ad aumentare i chili di troppo.
Saggio breve svolto passaggio 3: come si fa l’introduzione
A questo punto iniziamo a scrivere il nostro saggio breve. Si parte da una bella indroduzione sull’argomento da trattare:
Il cibo è lo specchio di ciascuno di noi: rappresenta infatti, nel bene e nel male, il nostro stile di vita, la nostra buona o cattiva salute, la nostra condizione psicologica e la nostra appartenenza sociale ed etnica.
Saggio breve svolto passaggio 4: come fare la trattazione sintetica della tematica
Argomentiamo dunque ciò che abbiamo detto nell’introduzione facendo riferimento ai documenti che abbiamo a disposizione. Ecco una bozza di quello che si potrebbe scrivere:
Relativamente alla salute, chi assume ogni giorno alimenti sbagliati e non svolge alcuna attività fisica rischia di compromettere la salute del cuore. Le cattive abitudini alimentari, secondo quanto leggiamo in A. Sarno, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione (“la Repubblica” – 1 aprile 201), sono il pane quotidiano della maggior parte degli italiani: pasta condita insieme al pane, carni grasse e una vita sedentaria sono gli ingredienti principali della maggior parte di un italiano. (…)
Inoltre, molte persone hanno la cattiva abitudine di stuzzicare qualcosa di fronte al PC o alla TV: a chi infatti non è mai capitato di sgranocchiare un po’ di patatine durante un film o mentre si sbircia su Facebook? Molti penseranno che non ci sia niente di sbagliato, tuttavia, secondo quanto riportato nella rivista American Journal of Clinical Nutrition (Silvia Maglioni, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it), chi mangia mentre fa altro è più propenso ad esagerare, ingerendo più calorie del dovuto senza rendersene conto. (…)
Un modello di vita sano invece è costituito dalla Dieta Mediterranea accompagnata, chiaramente, da una costante attività fisica. La Dieta Mediterranea rappresenta l’alimentazione corretta per eccellenza, fatta di olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi. Si tratta di un’alimentazione sana e genuina, che sta alla base di tradizioni, festività, costumi sociali, e che promuove anche l’interazione sociale (CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it). (…)
Mangiare bene e condurre attività fisica sono dunque condizioni necessarie per mantenerci sani e in forma: ma bisogna anche dare il giusto valore al cibo, un valore che spesso oggi, secondo quanto sostiene Carlo Petrini in Petrini-Rifkin, Il nuovo patto per la natura (“la Repubblica” – 9 giugno 2010), viene associato al prezzo di mercato. Il cibo dunque diviene parte integrante del mondo consumistico, diventando “mera merce”. (…)
Saggio breve svolto passaggio 5: come si scrive la conclusione
Rileggiamo brevemente ciò che abbiamo scritto e concludiamo il nostro saggio breve:
Il cibo, dunque, rappresenta quello che è ciascuno di noi: per essere “belli dentro e fuori” occorre scegliere gli alimenti giusti e condurre uno stile di vita sano, facendo attività fisica. Ma per arrivare a fare ciò occorre cambiare il nostro modo di concepire i pasti, prestando attenzione a quello che mangiamo e soprattutto dandogli il giusto valore.
? Che linguaggio utilizzare? Ricordiamo che il saggio breve è destinato ad un’ampia porzione di pubblico: dunque deve essere semplice, chiaro e diretto.
Saggio breve svolto passaggio 6: come scegliere Titolo e destinazione
Per completare il nostro saggio breve occorre aggiungere un’ultima cosa: il titolo. Il titolo deve essere coerente con ciò che abbiamo scritto, deve colpire e incuriosire:
Il cibo, specchio dell’uomo
Dopo il titolo, immaginiamo di dover pubblicare il nostr saggio su una rivista, dunque aggiungiamo la destinazione:
Al giornalino scolastico
Saggio breve svolto passaggio 7: Revisione
A questo punto, avremo almeno 2 ore a disposizione per rileggere il saggio breve: usiamole tutte, perché in questo modo avremo la possibilità di perfezionarlo e conseguire un punteggio più alto alla prima prova maturità 2015. Dunque:
- rileggiamo
- correggiamo gli errori grammaticali
- controlliamo i termini sul vocabolario
- aggiungiamo e togliamo frasi
- controlliamo di aver citato i documenti
- controlliamo di aver scritto in modo ordinato
- accertiamoci di aver inserito titolo e destinazione
Saggio breve svolto passaggio 8: la bella copia
Ultimo step, da non sottovalutare, è la bella copia del tema: stiamo attenti a ricopiare tutto e a non sbagliare mentre scriviamo. Un’ultima lettura e poi possiamo finalmente consegnare!