Saggio breve svolto sullo Ius Soli - Studentville
Saggio breve svolto sullo Ius Soli

Saggio breve svolto sullo Ius Soli

Prima Prova 2020: saggio breve sullo Ius Soli

In attesa di scoprire quali saranno le tracce della prima prova di maturità, che si terrà il 20 giugno, oggi vogliamo fornirvi un esempio di saggio breve e, come argomento, abbiamo scelto lo Ius Soli, tema caldo su cui si dibatte da un po’. Lo Ius Soli è un istituto giuridico per il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai nati nel nostro paese anche se figli di genitori cittadini non italiani. Inevitabilmente lo Ius Soli si collega al tema dell’immigrazione, fenomeno molto presente negli ultimi anni in Italia e di cui si hanno pensieri e pareri discordanti, la proposta di legge non è ancora stata approvata, si stanno valutando accuratamente i pro e i contro. Ma torniamo al nostro saggio breve, vediamo l’esempio svolto.

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Prima Prova, Saggio Breve Ius Soli: titolo e consegna

Come ben ricorderete, gli elementi essenziali di un saggio breve sono il titolo e il destinatario. Se oggi abbiamo deciso di proporvi questo esempio di saggio breve, è perché si è dibattuto a lungo, e temiamo che si continuerà a farlo ancora per un po’, sullo Ius Soli e pensiamo che il Miur possa optare per questa traccia. Lo Ius Soli si collega inevitabilmente al tema dell’immigrazione, fenomeno molto presente in Italia e le posizioni dei nostri politici a riguardo sono abbastanza contrastanti. Tornando al nostro saggio, vediamo il titolo e il destinatario:

  • Titolo: “Non è la nascita a fare la differenza, ma le virtù”
  • Destinatario: rivista di attualità

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Saggio breve sullo Ius Soli: introduzione

Lo Ius Soli è l’acquisizione della cittadinanza per essere nati sul territorio di un dato paese, indipendentemente dal fatto che i genitori abbiano o meno la cittadinanza. La Legge italiana n. 91/1992 prevede lo Ius Sanguinis  un istituto giuridico opposto al primo, cioè la trasmissione ai figli della cittadinanza da parte dei genitori. Secondo la legge, quindi, se un bambino nasce da genitori stranieri ha diritto alla cittadinanza dopo aver compiuto 18 anni e se risiede in Italia praticamente dalla nascita. Il diritto a richiedere la cittadinanza, però, va esercitato solo entro un anno dal compimento della maggiore età, altrimenti essa potrà essere ottenuta tramite il matrimonio con un cittadino italiano o per residenza. Per la legge italiana lo Ius Soli può essere applicato in due casi eccezionali: per nascita sul suolo italiano da genitori ignoti o apolidi, o se il soggetto è figlio di ignoti ed è stato trovato nel suolo italiano. Il nuovo disegno di legge sullo Ius Soli è subordinato a determinate condizioni e, accanto a queste, c’è un criterio fondamentale per i legislatori, ovvero lo Ius Culturae, con lo Ius Soli verrebbero introdotti due criteri per ottenere la cittadinanza prima del compimento dei 18 anni: lo ius soli temperato, ovvero il diritto legato al territorio e lo ius culturae il diritto legato all’istruzione.

Saggio breve sullo Ius Soli: svolgimento

L’immigrazione è un tema molto caldo e nel pieno del vivo in Italia. Dal 2015, infatti, il partito del PD ha proposto questa legge, lo Ius Soli, che è stata approvata in parlamento ma è ferma in Senato, dove l’opposizione a questa legge portata avanti in modo fermo e convinto dai partiti di destra, ne impedisce l’approvazione. L’Italia è una terra accogliente e lo è, ancor di più, quando si tratta di nascite e di bambini, e qui si tratta di giovani che devono aspettare di compiere la maggiore età per acquisire la cittadinanza italiana. Ci si chiede, allora, perché? Se una coppia di stranieri si trasferisce in Italia, vive rispettando la legge e le regole italiane, ha un valido permesso di soggiorno e decide di mettere su’ famiglia, perché non si deve dare la possibilità ai loro figli di godere della cittadinanza italiana per nascita? Che differenza c’è tra un bambino italiano e uno straniero alla nascita? Il bambino italiano sa forse di essere italiano al primo respiro? Sa di avere i tratti somatici italiani? La risposta è no, e lo stesso vale per un bambino di un’altra nazionalità nato in Italia. Se questi bambini nascono in Italia gli dovrebbe essere concesso di diritto la cittadinanza e non solo nei casi in cui i genitori siano sconosciuti o apolidi; come un bambino non chiede di nascere in ospedali italiani, di indossare pannolini di una marca italiana allo stesso modo si dovrebbe concedere subito la cittadinanza. Se un giorno, in età matura, conoscendo il mondo in cui vive e quello esterno, dovesse decidere di andare via, sarà sua responsabilità andarsene ed eventualmente diventare cittadino di un’altra nazione. Lo Ius soli non avrebbe alcun risvolto negativo se fosse accettata come legge, il grave problema dell’Italia è l’ignoranza di chi non vuole accettare le diversità vedendole, solo, come una minaccia. I cittadini italiani hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri, sarebbe così anche se si concedesse la cittadinanza a bambini stranieri nati in Italia.

Saggio breve sullo Ius Soli: conclusioni

Quando si propone una legge, oltre a mettere le mani su volumi e volumi di diritto e legislatura, si dovrebbero mettere anche sulla coscienza e sul cuore. Si parla tanto di diritti e di doveri, mettiamoli in atto, allora, senza creare disuguaglianze, pregiudizi. I bambini stranieri nati da genitori che vivono regolarmente in Italia, che pagano le tasse come gli italiani, che lavorano onestamente e contribuiscono alla crescita del Pese, hanno il diritto di cittadinanza italiana sin da subito, senza dover necessariamente aspettare di compiere diciotto anni. Questa legge non avrebbe alcun risvolto negativo, il problema dell’Italia è l’ignoranza di chi non vuole accettare le diversità vedendole, solo, come una minaccia. Come diceva il grande Voltaire: “Gli uomini sono eguali, non la nascita, ma le virtù fanno la differenza”.

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