Seconda Prova Scienze Umane 2024: tracce e soluzioni - Studentville
Seconda Prova Scienze Umane 2024: tracce e soluzioni

Seconda Prova Scienze Umane 2024: tracce e soluzioni

Seconda Prova Scienze Umane 2024 per la Maturità

La Maturità 2024 è in pieno svolgimento e con la Seconda Prova giungono al termine gli scritti. Questa mattina gli studenti del Liceo di Scienze Umane sono stati alle prese con la prova proprio di Scienze Umane. Ai maturandi sono stati sottoposti argomenti di stampo antropologico, pedagogico (con riferimento ad autori particolarmente significativi del Novecento) e sociologico (con riferimento a problemi o anche a concetti fondamentali).

Seconda Prova Scienze Umane 2024 per la Maturità: le tracce

Le due tracce proposte per l’Esame di Maturità di Scienze Umane per la Seconda Prova risultano essere un estratto da Esperienza ed Educazione di Dewey, pedagogista statunitense, e da La mente del Bambino di Montessori, pedagogista ed educatrice italiana. Ecco il testo ufficiale:

Titolo: L’importanza dell’interazione attiva con l’ambiente educativo.
PRIMA PARTE
La moderna scuola si trova di fronte a sfide senza precedenti, dove l’accesso all’informazione è
immediato e la conoscenza si evolve rapidamente. In questo contesto, il concetto di “interazione
attiva con l’ambiente educativo” assume un’importanza cruciale. Le aule non sono più limitate ai
tradizionali banchi e lavagne, ma si estendono a un mondo di conoscenze in continua
espansione.
Sulla base delle prospettive offerte nei testi, il candidato rifletta sull’importanza di un ambiente
educativo che incoraggi l’attività, la manipolazione e l’esplorazione come fondamenta per
l’apprendimento significativo nella scuola del ventunesimo secolo.

Documento 1
L’ambiente scolastico fatto di banchi, di lavagne, di un piccolo cortile pareva sufficiente. Non si
chiedeva che il maestro s’informasse a fondo delle condizioni della vita circostante, fisica, storica,
economica, professionale, per utilizzarle a scopo educativo. Un sistema d’educazione basato sul
necessario nesso dell’educazione con l’esperienza deve invece, se è fedele al proprio principio,
prendere costantemente in considerazione queste cose. Questa partecipazione attiva che
l’educazione progressiva esige dall’insegnante è un’altra ragione della sua maggiore difficoltà
rispetto al sistema tradizionale. È possibile tracciare progetti educativi che in modo discretamente
sistematico subordinino le condizioni oggettive a quelle che risiedono negli individui da educare.
Questo accade ogni volta che il posto e la funzione dell’insegnante, dei libri, del materiale e
dell’equipaggiamento, di tutto ciò che rappresenta i prodotti della più matura esperienza degli
adulti, è sistematicamente subordinato alle inclinazioni e ai sentimenti immediati degli educandi.
John DEWEY, Esperienza e educazione, Raffaello Cortina Editori, Milano, 2014, p. 27-28.

Documento 2
Ci sono dunque due tendenze: quella di sviluppare la coscienza attraverso l’attività sull’ambiente,
e l’altra di perfezionare e arricchire le conquiste già fatte. Esse indicano che il periodo fra tre e sei
anni è un periodo di «perfezionamento costruttivo».
Il potere della mente di assorbire dall’ambiente senza fatica permane ancora; ma l’assorbimento
viene aiutato ad arricchire i suoi acquisti attraverso una esperienza attiva. Non sono più soltanto
i sensi, ma è la mano che diventa un «organo di prensione» dell’intelligenza. Mentre prima il
bambino assorbiva guardando il mondo intorno, essendo trasportato di qua e di là e osservava
ogni cosa con vivo interesse, ora mostra una irresistibile tendenza a toccare tutto e a
soffermarsi sugli oggetti. È occupato di continuo, felice, sempre affaccendato con le sue mani.
La sua intelligenza non si svolge più solo vivendo: ha bisogno di un ambiente che offra motivi di
attività, perché ulteriori sviluppi psichici devono avvenire in questa epoca formativa.
Maria MONTESSORI, La mente del bambino, a cura di Daniele Novara, pubblicato per BUR
Rizzoli da Mondadori Libri S.p.A., Milano 2023, p. 160

Ecco i quesiti a cui gli studenti hanno dovuto rispondere:

SECONDA PARTE
Il candidato sviluppi due tra i seguenti quesiti:
1. Come possono i media e le tecnologie influenzare il processo educativo e quali sono le sfide
associate a questo fenomeno?
2. In che modo l’educazione multiculturale contribuisce alla formazione degli individui in una
società sempre più diversificata?
3. Qual è l’importanza della società democratica nell’ambito degli studi sociologici?
4. Descrivi il concetto di welfare state e analizza il contesto socio culturale in cui è nato e si è
sviluppato il modello occidentale.

Seconda Prova Scienze Umane 2024 per la Maturità: lo svolgimento

La riflessione che gli studenti devono fare affronta un tema molto attuale, l’importanza dell’interazione con l’ambiente educativo, con particolare attenzione alle nuove sfide, opportunità e limiti associati al progresso tecnologico, diventato oggi un processo in divenire sempre più veloce e continuo. La traccia, nella sua prima parte, richiede agli studenti una riflessione relativa all’importanza dell’ambiente educativo, includendo in questa analisi anche i concetti di interazione attiva, di rapida evoluzione tecnologica e di conoscenze in continua espansione. La seconda parte della prova, invece, chiede agli studenti di riflettere sul ruolo attuale dei media e delle tecnologie all’interno dei processi educativi, riflettendo anche sulle sfide poste da questa influenza (quesito n.1). Poi c’è il secondo quesito che chiede agli studenti di riflettere sull’educazione multiculturale e sul suo ruolo in una società sempre più differenziata. Il terzo e il quarto quesito chiedono ai maturandi di esporre il ruolo della società democratica nell’ambito degli studi sociologici (n.3), e di parlare del concetto di welfare state, alla luce della sua nascita e del suo sviluppo nel mondo occidentale.

Chi è John Dewey

Il filosofo e pedagogista John Dewey è nato il 20 ottobre del 1859 a Burlington, nel Vermont, Dewey. Dewey era promotore di una educazione su misura, quindi adattabile in base ad ogni singolo studente o individuo, in quanto credeva che l’apprendimento avvenisse attraverso l’esperienza diretta. Solo attraverso la buona educazione gli studenti si potevano elevare a buoni cittadini: attivi, critici e interessati. Le sue opere più importanti sono “Esperienza e Educazione” (1938), “Il Mio Credo Pedagogico” (1897) e “Democrazia e Educazione” (1916).

Chi è Maria Montessori

La pedagogista ed educatrice Maria Montessori, nata il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle, è stata tra le più influenti dell’800 e della prima metà del ‘900. Ha praticamente rivoluzionato gli schemi educativi e formativi nel nostro Paese e infatti ancora oggi si parla molto e si segue il Metodo Montessori per l’educazione dei bambini. Grazie al mix delle conoscenze in medicina, psichiatria e pedagogia la donna ha dato vita a un approccio rivoluzionario all’educazione, che si basa su tre punti fondamentali: la posizione dell’educatore, l’ambiente preparato e i materiali a disposizione dei bambini. La sua visione educativa era basata sulla convinzione che i più piccoli avessero una grande capacità di apprendere e che il compito dell’educatore fosse quello di dare vita ad un ambiente che permettesse loro di esplorare e sviluppare le proprie potenzialità.

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