Storia d’Europa di Giuseppe Galasso alla Prima Prova della Maturità 2024
Nella mattinata di mercoledì 19 giugno 2024 ha preso il via l’Esame di Maturità per gli studenti e studentesse dell’ultimo anno. Fra le prove scelte dal Ministero dell’Istruzione, nella tanto temuta Prima Prova, è uscito il testo Storia d’Europa di Giuseppe Galasso per la tipologia B.
Storia d’Europa di Giuseppe Galasso: il testo
Ecco il testo tratto da uno dei tre libri di Storia d’Europa di Giuseppe Galasso (pubblicati in origine nel 1996), proposto come tema di Tipologia B alla Prima Prova di Maturità 2024:
La condizione così determinatasi nelle relazioni internazionali, e in particolare fra i grandi vincitori della guerra e in Europa, fu definita «guerra fredda». La definizione, volutamente antitetica, esprimeva bene la realtà delle cose. Lo stato di pace tra le due massime potenze dei rispettivi campi e tra i loro alleati non poteva ingannare sulla realtà di un conflitto ben più consistente e, soprattutto, ben diverso nella sua cronicità, nelle sue manifestazioni e nei modi del suo svolgimento rispetto alla consueta contrapposizione di posizioni e di interessi nei rapporti fra potenze anche nelle fasi di grande tensione internazionale. A conferire al conflitto questo aspetto inedito valse certamente, e fu determinante, l’«equilibrio del terrore» affermatosi con l’avvento delle armi atomiche. E tanto più in quanto nel giro di una dozzina di anni i nuovi armamenti e i sistemi di piazzamento, lancio e destinazione fecero registrare perfezionamenti di tecnica, di precisione e di potenza tali da lasciar prevedere senza possibilità di incertezza che un conflitto atomico avrebbe provocato una catastrofe totale delle possibilità stesse di vita dell’intera umanità non solo e non tanto per le perdite e le rovine che avrebbe provocato quanto per l’alterazione insostenibile che avrebbe arrecato all’ambiente terrestre dal punto di vista, appunto, della sopravvivenza stessa del genere umano. Si prospettava, insomma, un tipo di conflitto i cui risultati finali, chiunque fosse il vincitore, sarebbero stati relativi proprio a questa sopravvivenza più che a qualsiasi altra posta in gioco. Ciò costringeva tutti i contendenti al paradosso di una pace obbligata, di un confronto che poteva andare oltre tutti i limiti tollerabili in una condizione di pace e perfino giungere all’uso di armi potentissime, ma pur sempre non atomiche, armi «convenzionali», come allora furono definite, ma non poteva e, ancor più, non doveva superare la soglia critica segnata da un eventuale impiego delle armi atomiche. Come non era mai accaduto prima, l’uomo restava, così, prigioniero della potenza che aveva voluto e saputo raggiungere. Uno strumento di guerra, di distruzione e di morte di inaudita efficacia si convertiva in una garanzia, del tutto impreveduta, di pace a scadenza indefinita. La responsabilità gravante sugli uomini politici e sui governi dei paesi provveduti di armi atomiche superava di gran lunga, nella sua portata e nella sua stessa qualità morale e politica, qualsiasi altro tipo di responsabilità che fino ad allora si fosse potuto contemplare nell’esercizio del potere. Sorgeva anche subito il problema della eventuale proliferazione di un siffatto tipo di armamenti. Che cosa sarebbe potuto accadere se essi fossero venuti nella disponibilità di un gran numero di paesi e, soprattutto, se si fossero ritrovati nelle mani di leaders che non fossero quelli di grandi potenze aduse a una valutazione globale dei problemi politici mondiali e continentali e fossero, invece, fanatici o irresponsabili o disperati o troppo potenti in quanto non soggetti al controllo e alle limitazioni di un regime non personale e alle pressioni dell’opinione pubblica interna e internazionale? La lotta contro la proliferazione delle armi atomiche e per il disarmo in questo campo divenne perciò un tema centrale della politica internazionale e vi apportò un considerevole elemento sedativo (per così dire) di eventuali propensioni a varcare la soglia del temibile rischio di una guerra atomica.
Ecco le domande di comprensione e analisi:
- Sintetizza il contenuto del brano.
- Qual è, secondo lo storico Giuseppe Galasso (1929 – 2018), il significato delle espressioni
‘guerra fredda’ ed ‘equilibrio del terrore’? - Spiega per quale motivo l’uso dell’arma atomica provocherebbe ‘una catastrofe totale delle
possibilità stesse di vita dell’intera umanità’. - Quali sono le considerazioni che, secondo l’autore, motivano ‘la lotta contro la proliferazione
delle armi atomiche e per il disarmo’?
Ecco la produzione da svolgere:
Ritieni che il cosiddetto ‘equilibrio del terrore’ possa essere considerato efficace anche nel mondo attuale, oppure sei dell’opinione che l’odierno quadro geopolitico internazionale richieda un approccio diverso per affrontare gli scenari contemporanei? Sviluppa in modo organico e coerente le tue argomentazioni, richiamando le tue conoscenze degli avvenimenti internazionali, anche facendo riferimento ad opere artistiche, letterarie, cinematografiche e/o teatrali attinenti all’argomento.
Ecco la traccia completa con tutti i quesiti a cui rispondere:
Storia d’Europa di Giuseppe Galasso: la traccia svolta
Il brano di Giuseppe Galasso offre agli studenti una riflessione lucida e articolata su un periodo storico fondamentale, caratterizzato da una interazione tra politica, ideologia e tecnologia. L’equilibrio del terrore è stato un elemento cardine per la stabilità internazionale, ma ha anche avuto conseguenze significative sulla vita di milioni di persone.
Galasso analizza quello che è successo dopo la Seconda guerra mondiale, caratterizzato da un nuovo ordine mondiale bipolare in cui la fanno da padrona gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. L’autore sottolinea come la contrapposizione ideologica tra i due blocchi, capitalista e comunista, abbia causato la “guerra fredda”, evento in cui la minaccia di un conflitto nucleare ha giocato un ruolo fondamentale. Galasso parla del concetto di “equilibrio del terrore”, ossia l’idea che la consapevolezza di un eventuale conflitto atomico possa portare alla distruzione abbia paradossalmente contribuito a mantenere la pace nel mondo.
A proposito di Guerra Fredda, ricordiamo che quest’anno ricorrono i 35 anni dalla caduta del muro di Berlino, e la fine della Guerra Fredda, mentre lo scorso anno è morto Henry Kissinger, un’eminente figura politica e diplomatica durante questo conflitto.
I maturandi sono portati a fare una riflessione in merito al concetto di equilibrio del terrore portato ai giorni nostri, perciò se può avere la stessa valenza anche in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo negli ultimi anni con la guerra in Ucraina e con il conflitto tra Israele e Palestina.
Chi è Giuseppe Galasso
Nato a Pozzuoli nel novembre 1929 e morto nella stessa città nel febbraio 2018, Giuseppe Galasso è stato un politico, accademico e storico che ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione del nuovo Meridionalismo contemporaneo. I libri di Galasso parlando di diverse tematiche, dagli studi sulla storiografia a quelli sul Meridione e per concludere quelli che riguardano diversi aspetti della politica in Italia.
Galasso fa diversi lavori aiutare la propria famiglia, riuscendo allo stesso tempo anche a coltivare la sua precoce passione per la scrittura. Si laurea alla Federico II di Napoli in storia medievale e poi in lettere, poi diventa professore universitario nel 1963. È presidente della Società napoletana di storia patria dal 1980 e presidente della Biennale di Venezia dal dicembre 1978 al marzo 1983.
L’attività parlamentare e giornalistica in difesa del meridionalismo entra nelle fila del Partito Repubblicano Italiano e dal 1970 al 1993 diventa consigliere comunale per il Comune di Napoli, poi deputato sempre per i repubblicani dal 1983 al 1994, durante la IX, X e XI legislatura. Galasso viene ricordato per una serie di decreti ministeriali che hanno posto vincoli su diversi beni paesaggistici, tutti confluiti poi nella legge del 1985 (chiamata proprio “legge Galasso“) ritenuta il primo provvedimento organico dell’Italia repubblicana sulla gestione del territorio e sulla sua conservazione.
Da giornalista, Galasso scrive per diversi quotidiani e settimanali di prestigio, come La Stampa, il Corriere della Sera, L’Espresso e Il Mattino di Napoli.
Prima Prova Maturità 2024: tutte le tracce svolte
Ecco tutte le tracce uscite nella prima prova di maturità 2024 con a fianco la nostra proposta di traccia svolta:
- A1: “Pellegrinaggio” da Vita d’un Uomo di Giuseppe Ungaretti (Traccia svolta)
- A2: Quaderni di Serafino Gubbio di Luigi Pirandello (Traccia Svolta)
- B1: “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso (Traccia Svolta)
- B2: Testo tratto da Maria Agostina Cabiddu in “Rivista AIC” (Traccia Svolta)
- B3: “Riscoprire il silenzio” di Nicoletta Polla-Mattiot (Traccia Svolta)
- C1: “Elogio dell’Imperfezione” di Rita Levi Montalcini (Traccia Svolta)
- C2: “Profili, selfie e blog” di Maurizio Camilito (Traccia Svolta)