Alternanza scuola lavoro: le manifestazioni
Gli studenti si fanno sentire: cortei in più di settanta città italiane; “perché – spiegano Rete degli studenti e Unione degli universitari – stanchi di una politica che non ascolta e per riscrivere i paradigmi di una scuola diversa più equa e giusta”. “Vogliamo – dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale Rete degli Studenti Medi – una scuola gratuita, accessibile a tutti, che ci stimoli nel nostro percorso di crescita e non siamo più disposti a scendere a compromessi”.
Alternanza scuola lavoro: le parole della Fedeli
Gli studenti in città protestano contro il degrado degli edifici scolastici, le borse di studio negate e le scarse risorse per la ricerca( e tanto altro), ma la Ministra Fedeli ha ribadito che l’alternanza scuola-lavoro è un’innovazione didattica importante: «È uno strumento che offre alle studentesse e agli studenti la possibilità di acquisire competenze trasversali e consente loro di orientarsi con più consapevolezza verso il loro futuro di studi e lavorativo». Ha assicurato che non c’è alcuno sfruttamento, e ha ricordato che è stata predisposta una piattaforma per monitorare le attività svolte in alternanza e per segnalare situazioni improprie. «Come Ministero, lavoriamo per elevare ulteriormente la qualità dei percorsi offerti, mettendo al centro le nostre ragazze e i nostri ragazzi – ha scritto la Fedeli in una nota -. Ci sarà un ampio confronto su questo, lo faremo il 16 dicembre, agli Stati Generali dell’alternanza, che coinvolgeranno tutti gli attori in campo».
Alternanza scuola lavoro: le proteste
Gli studenti non si fanno convincere e lamentano i casi dei ragazzi che sono finita da Mc Donald’s (e simili), nonostante gli studi e l’impegno. Alzano la voce per chiedere che l’alternanza sia una «metodologia didattica che lega il saper al saper fare, l’intelligenza teorica all’intelligenza pratica, che fa davvero da ponte tra ciò che studiamo a scuola e ciò che andremo a praticare nei luoghi di lavoro». Come finirà?