La tanto attesa Prima Prova della Maturità 2019 è arrivata: ma quali sono le tracce che sono uscite quest’anno? Tra le prove di tipologia B troviamo “Istruzioni per l’uso del futuro, il patrimonio culturale e la democrazia che verrà” di Tomaso Montanari. Prima di tutto vi spieghiamo come scrivere un testo argomentativo e poi cerchiamo di approfondire questo autore.
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Ti interessa anche lo svolgimento delle altre tracce di prima prova di Maturità? Eccole:
- Traccia uccisione Della Chiesa [Luigi Viana] – Tema attualità Maturità 2019
- L’Eredità – Corrado Stajano: Prima Prova Maturità 2019
- Giuseppe Ungaretti Maturità 2019: analisi del testo svolta
- Leonardo Sciascia Maturità 2019: analisi del testo svolta
- Sport, storia e società [G. Bartali] – Tema attualità 2019
- Testo argomentativo svolto Steven Sloman – Philip Fernbach
Testo argomentativo Tomaso Montanari
In questo testo Tomaso Montanari parla dell’Italia possibile, di un Paese che potrebbe cambiare nel futuro e in meglio, semplicemente rispettando le “regole” che sono state già date in passato. Responsabilità e conoscenza sono alla base della sua tesi: proprio il patrimonio culturale può aiutare gli italiani a fare un’Italia migliore. Ma un’Italia migliore è davvero possibile? I paesaggi, le opere d’arte, le biblioteche, i siti archeologici sono molto importanti per fondare un progetto di comunità basato sulla cultura, oltre che sui valori già fondamentali come la famiglia e l’istruzione.
I cittadini italiani conoscono il patrimonio culturale del Paese oppure danno per scontato tutto quello che vedono? La conoscenza storico-artistica dovrebbe essere un requisito fondamentale di cittadinanza e dovrebbe essere incoraggiata fin dai primi anni di scuola. Questo, al giorno d’oggi, non accade. Basti pensare all’insegnamento della storia dell’arte che nelle scuole è stata ridotta molto rispetto al passato e, addirittura, in alcuni istituti soppressa del tutto, nonché banalizzata dai media. Un danno agli studenti, ma più nello specifico alle persone che perdono così tanto per la loro cultura. Allora perché non istituire una Scuola nazionale del patrimonio? Al momento un sogno che sembra complicato, ma non impossibile.
Non a caso Tomaso Montanari studia l’arte dell’età barocca e la storia del patrimonio culturale. Lo scrittore è convinto che gli storici dell’arte servano a fare entrare le opere d’arte nella vita intellettuale ed emotiva di chi si occupa anche di altro. Pensa anche che l’amore per la storia dell’arte non debba essere un fatto privato, ma pubblico e “politico”.