Tracce prima prova: tema sul disastro di Chernobyl - Studentville
Tracce prima prova: tema sul disastro di Chernobyl

Tracce prima prova: tema sul disastro di Chernobyl

Tracce prima prova maturità: e se uscisse il disastro di Chernobyl? Nell'eventualità ci prepariamo: ecco un tema svolto!

TRACCE PRIMA PROVA MATURITA’: TEMA SUL DISASTRO DI CHERNOBYL.

La prima prova Maturità è ormai alle porte, per cui adesso è il momento di pensare alle tracce che il Miur sceglierà: quali argomenti saranno trattati nelle tipologie di prima prova? Proviamo a pensare agli anniversari. Il 2024 è l’anno in cui ricorre il 38° anniversario dal disastro di Chernobyl e, perché no? Una delle tracce della prima prova Maturità potrebbe essere proprio dedicata a questo grave incidente, la cui rilevanza sia per numero di morti che per le devastanti conseguenze sull’ambiente, è ancora oggi analizzato e discusso.

Se la prima prova è il tuo chiodo fisso non dimenticare di tenere sotto controllo questi link:
Prima prova maturità: traccia tema storico
Prima prova maturità: traccia tema di attualità
Tracce svolte prima prova maturità

 

PRIMA PROVA MATURITA’: TRACCIA SUL DISASTRO DI CHERNOBYL

Il 26 aprile 1986 a Cernobyl avvenne un grave incidente nucleare, di proporzioni inaudite. Durante un test di sicurezza, una serie di errate comunicazioni e di altri errori umani, il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, si incendiò e alle 1:23 circa ed esplose, facendo saltare in aria l’intero edificio. L’esplosione rilasciò nell’atmosfera una nube radioattiva, centinaia di volte più potente rispetto alla radioattività sprigionata dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki che si protrasse fino in Europa Centrale e in Italia.

La colonna di fumo, che trasportava nell’aria materiale radioattivi, cadde per più della metà nella cosiddetta “Zona Rossa”, formata dalle città di Chernobyl e di Pripyat. La contaminazione toccò livelli rilevanti anche in Ucraina, Bielorussia e in alcune zone della Russia, mentre, una discreta percentuale (35 % circa) fu trasportata dalle correnti nel restante continente europeo, che risentì, ma in modo lieve, degli effetti negativi del disastro.

Quello di Chernobyl è considerato il più grande incidente nucleare della storia. Il numero di decessi della tragedia di Chernobyl ancora oggi non è stato definito con precisione. Il bilancio delle vittime dell’incidente conta ufficialmente solo, 60 nomi circa, tra vigili del fuoco e addetti ai lavori, ma il numero è certamente maggiore, perché moltissime persone decederono nei mesi e negli anni successivi a causa di patologie causate dalle radiazioni, tumori, malformazioni, problemi di crescita dei feti durante la gravidanza; non si hanno numeri certi nemmeno riguardo alle malattie e alle morti provocate dagli effetti sul lungo periodo.

L’incidente nucleare di Chernobyl ha provocato un disastro ambientale e sanitario di proporzioni enormi, costringendo oltre 100 mila persone, per un’area di circa 2.600 kmq lungo la frontiera tra Ucraina e Bielorussia, ad abbandonare le proprie abitazioni per pericolo di radiazioni. Oggi, i villaggi che circondano la Centrale nucleare un tempo  funzionante, appaiono come dei paesi fantasma, trasformati in  rovine e campi deserti.

L’incidente è servito all’uomo per aprire finalmente  gli occhi e sensibilizzarlo su un argomento essenziale per l’uomo, cioè la tutela dell’ambiente in cui esso vive. Infatti, nel 1987, l’anno dopo Cernobyl, oltre l’80% dei cittadini italiani votò contro il nucleare e in seguito, tutte le centrali nucleari in Italia furono chiuse.

Tracce prima prova Maturità: tema sul disastro di Chernobyl. Conclusione

Gli effetti della tragedia di Cernobyl sono tangibili. Oggi il numero dei morti stimati è oltre duecentomila e la natura è ancora avvelenata nell’aria, nell’acqua, nel terreno; alla luce di ciò, risulta fondamentale non dimenticare i fatti accaduti nel lontano 1986, e al contrario fare in modo che questo tragico evento divenga un monito per l’uomo a divenire più responsabile e avvalersi finalmente, di risorse energetiche pulite, rinnovabili, che non avvelenano la natura, l’ambiente, che non portano a morte prematura e non provocano malattie devastanti.

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